Montepulciano
Guide di viaggio

I borghi più belli della Toscana

Guide di viaggio

È quasi un peccato doverne selezionare solo alcuni, perché parlare dei borghi della Toscana significa – e lo si capisce subito – evocare non soltanto dei toponimi, quanto piuttosto un mondo, un’atmosfera, un fascino unico: un microcosmo fatto di palazzi dei signori del Rinascimento e campanili medievali, dolci colline e cascine coi tetti di tegole color arancio, olio fragrante e vino eccezionale, casette sospese su speroni tufacei e un’identità che, per molti viaggiatori stranieri, è ancora oggi la più autentica espressione di italianità.

Non per niente innumerevoli libri e film sono ambientati in questo straordinario scenario, dove la bellezza del paesaggio e le costruzioni dell’uomo si alleano per creare un palcoscenico ideale per qualsiasi storia. Questo è dovuto in buona parte al fatto che è difficile immaginare borghi meglio conservati, non solo nel nostro Paese ma in tutto il mondo: un miracolo d’equilibrio tra ieri e oggi. In più, la Toscana rappresenta un modo di vivere a misura d’uomo, qui dove s’incontrano e si dipanano i cammini degli antichi pellegrini e dove i ritmi sono lenti, a volte pigri, e il rapporto con la natura più forte che mai. Proprio qui, dove il Medioevo sembra il presente, e ogni vicolo rappresenta una nuova scoperta, uno scorcio, uno stato d’animo.

San Gimignano

Non fa proprio nulla per nascondersi, San Gimignano: le sue alte torri (ne restano quattordici, ma un tempo erano addirittura 72) svettano verso il cielo azzurro di Toscana a rivaleggiare l’una con l’altra, splendidamente asimmetriche, non di rado leggermente inclinate e tra loro diseguali. Uno dei più begli esempi europei di organizzazione urbana nell’età comunale, San Gimignano, a parte qualche piccolo ritocco, ci appare esattamente come doveva essere ai toscani di sette secoli fa. Meglio non farsi sedurre dal turismo mordi-e-fuggi di cui soffre questo meraviglioso borgo: con la sua densità di passaggi, vicoli, case e angoli, San Gimignano va scoperta poco a poco, e dà tutte le occasioni per farlo.

San Gimignano

Anghiari

Tra il Tevere e l’Arno, Anghiari ha tutta la potenza dell’inviolabile bastione, e la sua posizione strategica lo rese un centro importantissimo per tutto il Medioevo e il Rinascimento: non per niente la più celebre opera perduta di Leonardo da Vinci, la Battaglia di Anghiari, ritraeva proprio lo scontro fondamentale tra Firenze, Venezia, lo Stato Pontificio contro i Visconti di Milano. Oggi Anghiari, pur non avendo perso il suo spirito, è un tranquillo borgo dove il tempo sembra essersi fermato, tra stretti vicoli e case torri in pietra e legno, con una miriade di spunti panoramici a ogni passo.

Anghiari

Cortona

Per molti è Cortona la quintessenza del borgo toscano, anche se le sue dimensioni, a onor del vero, sono quella di una grossa cittadina. Nulla però sembra sproporzionato nel gioiello della Valdichiana, quassù dove la vista può arrivare, in una bella giornata, fino al Lago Trasimeno. I bellissimi saliscendi del centro storico sono un vero piacere per gli occhi, con un uno-due di piazze che nessuno al mondo può vantare: Piazza della Repubblica, con la scalinata che sale fino al Palazzo del Capitano del Popolo, e Piazza Signorelli con il Teatro e il Museo dell’Accademia Etrusca.

Cortona

Volterra

Volterra è dove si incontrano mille passati: quello più antico, l’etrusco, ma anche il romano, il medievale e il rinascimentale. In posizione di assoluto dominio sulla valle del Cecina, Volterra sorge in una delle zone più incontaminate di tutta la Toscana, splendida dal punto di vista paesaggistico tanto quanto da quello storico. Il Palazzo dei Priori, il ricchissimo Museo etrusco Guarnacci (con l’Ombra della Sera, uno dei più straordinari esempi d’arte antica eppure incredibilmente moderna), il duomo, le mura antiche, l’Acropoli etrusca… basta passeggiare per Volterra per provare subito il desiderio di saperne di più della sua storia, vera linfa vitale della città ancora oggi.

Volterra

Montepulciano

Terra di celebri vini, Montepulciano è attraversata dal suo elegante Corso, con un raffinato corredo di palazzi patrizi, a terminare in una delle piazze più belle del mondo: Piazza Grande, il capolavoro del Michelozzo, dove ogni sera si passa dagli spettacoli teatrali alle tradizionali competizioni di paese come il Bravio delle Botti, sempre con il chiacchiericcio della gente e il tintinnìo dei bicchieri di Nobile che brindano sui tavolini all’aperto a fare da sottofondo. Tra il Palazzo del Capitano del Popolo e la facciata incompiuta, eppure così suggestiva, del Duomo, il Palazzo Comunale e Palazzo Contucci, le quinte d’eccezione di Montepulciano sono il frutto di un’arte senza tempo.

Palazzo Comunale, Montepulciano

Monteriggioni

Le mura di Monteriggioni, con le loro quattordici torri, si vedono da lontano, e danno da subito l’impressione che all’interno racchiudano un posto davvero speciale. In effetti è così: in cima a una morbida collina coltivata a olivi e vigne, questo avamposto fatto costruire dai Senesi per guardarsi da Firenze è stato inespugnabile per secoli, e ancora oggi, così isolato in mezzo a una campagna di incredibile fascino, sembra in attesa di qualcosa. Girare Monteriggioni è questione di poco, ma il suo ricordo non è facile da cancellare: Monteriggioni di torri si corona, diceva Dante, e non a caso Piazza Roma ha tutta la maestosa serenità di un re che non ha bisogno né di spada né di lancia per imporre il suo dominio.

Monteriggioni

San Quirico d’Orcia

Sulla direttrice della Via Francigena, San Quirico d’Orcia appare una sintesi talmente perfetta di tutto ciò che rende speciale la Toscana da aver addirittura richiesto il copyright per le immagini che lo ritraggono. E di certo qui è impossibile scattare una brutta foto, anche mettendosi d’impegno: dal Castello di Vignoni alla Collegiata di San Quirico, passando ì per gli straordinari Horti Leonini, San Quirico e i suoi cipressi sono uno degli scorci più celebri d’Italia nel mondo.

San Quirico d'Orcia

Pitigliano

La città del tufo, nota anche per il suo ghetto ebraico dove si viveva in perfetta armonia con il resto della popolazione – situazione che le ha fatto guadagnare nei secoli il soprannome di “Piccola Gerusalemme” – è un tipico centro della maremma grossetana, eppure vanta caratteristiche uniche. Pitigliano s’impone subito alla vista per via del grande masso tufaceo che la sostiene e il suo centro storico color ocra, il colore del tufo, è di una bellezza rarefatta, ricco non solo di monumenti medievali ma anche sei e settecenteschi: un’isola che emerge dalla roccia e che è anche uno scrigno di tesori d’arte.

Pitigliano

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