Prima di decidere cosa vedere a Lecce bisogna tener conto che il tour sarà principalmente un viaggio di emozioni. Come quelle che si provano quando si arriva per la prima volta in questa città: gioia, appagamento, stupore, proprio come quando si decide di addentare uno dei suoi celebri pasticciotti alla crema.
Visitare Lecce, una delle tante perle della regione Puglia, e i suoi meravigliosi dintorni è infatti un’esperienza che coinvolge i tutti i sensi: la vista, perché non ci si stanca mai di contemplare i tesori artistici che s’incontrano durante il tragitto; il gusto e l’olfatto, perché il sapore e il profumo dei piatti tipici della tradizione non possono lasciare indifferenti; l’udito, perché nelle strade e nei vicoli del centro storico risuona l’eco della pizzica, il tipico ballo del Salento; infine il tatto, perché sfiorare la liscia pietra leccese dei suoi edifici regala emozioni uniche.
Ogni anno il centro storico di Lecce, le località limitrofe, il Salento e il suo mare vengono letteralmente presi d’assalto da migliaia di turisti in cerca di una vacanza all’insegna dell’arte, del buon cibo e del relax. Molti, per rendere ancora più emozionante il loro soggiorno, scelgono di alloggiare in qualche dimora storica o di trascorrere notti da sogno in una masseria immersa nella campagna pugliese.
Non resta che partire: ecco una top ten delle cose da vedere a Lecce per assaporare tutti i gusti di questa bellissima città!
Il centro storico di Lecce, uno scrigno pieno di tesori
La città di Lecce rappresenta il trionfo dello stile barocco. Cosa vedere a Lecce? C’è solo l’imbarazzo della scelta! Ovunque si guardi si scopre qualche tesoro prezioso: una chiesa, un balconcino fiorito, una porta antica, una trattoria che emana profumi sorprendenti, una bottega artigiana, un laboratorio di cartapesta.
Visitare Lecce e il suo centro storico è un’esperienza a dir poco avvolgente. Da Piazza Sant’Oronzo, il cuore pulsante della città, a Piazza del Duomo è tutto un susseguirsi di scorci incredibili e di incontri emozionanti. Prima di decidere cosa visitare a Lecce bisogna perdersi tra i suoi vicoli e “degustare” la sua atmosfera magica semplicemente passeggiando e guardandosi intorno. Talvolta questo è il modo migliore per assaporare tutte le meraviglie di una città.
Ricca di storia e di arte, Lecce ha raggiunto il suo periodo di massimo sfarzo nel Rinascimento. Di lei si parla, quasi umanizzandola, come della “Signora del barocco” per via della sua eleganza, dei suoi decori, delle facciate maestose in pietra leccese che, al tramonto, s’infiammano e acquistano sfumature di un arancione intenso, dando vita a suggestivi effetti scenografici. Magnifici e pittoreschi i cortili delle case, che si aprono agli occhi curiosi dei turisti e dei passanti per svelare tesori nascosti: case, giardini, botteghe… Specialmente d’estate, se si è fortunati, può capitare di assistere a un evento tenuto proprio in queste singolari cornici, che raccontano la storia e le tradizioni delle famiglie leccesi.

Piazza Sant’Oronzo, il fulcro della vita cittadina
In passato era chiamata “Piazza dei Mercanti” perché era il cuore della vita commerciale di Lecce: ecco perché le vie tutt’intorno prendono il nome dalle botteghe artigiane. Quando si raggiunge la piazza, si prova una forte sensazione di libertà, ma anche di fierezza cittadina, sia perché la pavimentazione è ornata da un mosaico che rappresenta lo stemma di Lecce, sia perché la piazza è intitolata al suo Santo Patrono.
Piazza Sant’Oronzo è il fiore all’occhiello della città e i leccesi ne vanno fieri. Del resto, tra negozi, caffè e botteghe artigianali, qui si trovano alcuni dei monumenti più rappresentativi di Lecce: l’Anfiteatro Romano, il cinquecentesco Palazzo del Seggio, detto anche il Sedile, le chiese di San Marco e di Santa Maria della Grazia e la Colonna di Sant’Oronzo, che protegge dall’alto la città, stagliandosi nel cielo azzurro di Puglia. La colonna, alta quasi 30 metri, è un monumento che racconta di un periodo buio della storia di Lecce: quello dell’epidemia di peste. Si narra infatti che, durante questa terribile pestilenza, solo la Terra d’Otranto fu risparmiata e che i leccesi attribuirono questo miracolo a Sant’Oronzo: ecco il perché della colonna votiva, costruita per celebrare il salvatore della città.
I turisti che visitano Lecce, però, affollano questa piazza anche perché qui si trovano due tra i locali più famosi della città che, negli anni, sono entrati a far parte nell’elenco delle più belle cose da vedere a Lecce: il Bar Avio che, con il suo caffè leccese, ghiacciato con il latte di mandorla, ogni giorno dà la sveglia agli abitanti della città, e la Pasticceria Franchini, che offre ai suoi clienti tanti dolcissimi motivi per farle visita, tra cui il famoso pasticciotto alla crema.

Il Duomo di Lecce, una vera e propria meraviglia
Nel cuore del centro storico di Lecce, a due passi da Piazza Sant’Oronzo, c’è la Cattedrale di SS. Maria Assunta, il Duomo della città. I colori della lunga e variopinta fila di fedeli o di turisti che attendono di entrare all’interno della chiesa, per ammirarne tutte le ricchezze, fanno da contrasto alla rosea delicatezza della pietra leccese, con cui l’edificio è stato costruito. Su Piazza Duomo si affacciano, oltre alla cattedrale, anche i palazzi del Vescovado e del Seminario e lo splendido campanile di 72 metri. La posizione dell’ingresso principale del Duomo è davvero singolare: infatti, è laterale rispetto all’ingresso della piazza, che ha una sola entrata proprio all’incrocio tra Via Giuseppe Libertini e Via Vittorio Emanuele II. Ecco perché è stato sviluppato artisticamente il lato sinistro dell’edificio.
Il Duomo è uno dei simboli dei virtuosismi stilistici del barocco leccese. Ben tre geniali architetti hanno contribuito a modellare la bellezza e l’armonia di questa struttura: Giuseppe Zimbalo, Giuseppe Cino e Mauro Manieri. All’esterno lo sguardo viene immediatamente catturato dalla statua di Sant’Oronzo, accompagnato da San Giusto e da San Fortunato, i tre santi a cui è dedicata la festa patronale: un tripudio della tradizione, un evento variopinto che popola le strade di Lecce alla fine del mese di agosto. All’interno della chiesa, invece, si è subito rapiti dal prezioso soffitto in legno a cassettoni impreziosito da ricami d’oro, in cui sono incastonati i dipinti dedicati alla Predicazione di S. Oronzo, alla Protezione dalla Peste e al Martirio di S. Oronzo, a opera del pittore Giuseppe da Brindisi. Abbassando gli occhi, la meraviglia continua nella contemplazione delle altre perle contenute nella chiesa: i suoi dodici altari, la tela raffigurante Maria Assunta e la cripta, illuminata da un suggestivo gioco di luci e ombre, che rimbalzano sul bianco accesso della pietra leccese.

Il Castello di Carlo V: vita a corte
Per immaginarsi come vivevano le nobildonne e i cavalieri del 1500, basta addentrarsi nel Castello di Carlo V, una delle più pittoresche cose da vedere a Lecce. Voluto dall’Imperatore asburgico per difendere il territorio dall’invasione turca, il Castello di Lecce è una delle tante meraviglie della Puglia. La fortezza fu costruita nel XII secolo, ma fu proprio con Carlo V, nel 1537, che si definì la sua attuale configurazione. Costituito da due strutture concentriche separate da un cortile, questo maestoso complesso difensivo colpisce soprattutto per i suoi imponenti bastioni angolari a punta di lancia e per la sua Torre Quadrata, che risale probabilmente all’epoca angioina. I suoi interni sono ricchi di decori: i più belli e preziosi si trovano nel Salone della Duchessa, la sala grande del castello. Suggestive anche le gallerie sotterranee, messe in luce durante recenti lavori di scavo archeologico.
Il Castello di Carlo V si trova proprio al confine tra il vecchio centro storico di Lecce e la parte più moderna, quasi a testimoniare un collegamento tra storia e attualità. L’edificio, come tanti altri luoghi storici di Lecce, è oggi la location perfetta per eventi culturali, musicali, eno-gastronomici o artistici. Al suo interno, tra l’altro, si trova anche il Museo della cartapesta: un tributo a una delle arti più note del Salento, sia nel passato sia nel presente.

Le porte della città: benvenuti a Lecce!
Le porte di Lecce sono come delle finestre aperte su panorami mozzafiato o anche dei sipari che si dischiudono mostrando ai visitatori un vero e proprio palcoscenico a cielo aperto. Sono tre, una più bella dell’altra e ti accolgono accompagnandoti per mano alla scoperta della città. La più antica è Porta Rudiae, in stile neoclassico. Sulle sue colonne “riposano” i busti dei fondatori di Lecce, tra cui non si può non ricordare il re di Creta Idomeneo: la leggenda narra che, di ritorno dalla guerra di Troia, egli sostò nella Puglia meridionale e fondò proprio la città di Lecce. Una curiosità: non distante da Porta Rudiae, nel giardino dell’ex conservatorio di Sant’Anna, si può trovare l’albero più grande e antico della città, che ha quasi cinquecento anni!
Porta Napoli, invece, ha un aspetto a dir poco trionfale: nonostante l’essenzialità del suo stile, questa porta, colpisce per la sua maestosa semplicità. È dedicata a Carlo V e presenta uno stemma in suo onore. Affacciandosi da Porta Napoli, si scopre un’altra meraviglia: il gigantesco obelisco in pietra leccese dedicato a Ferdinando I di Borbone che, la sera, prende vita grazie a un’illuminazione suggestiva e a un caratteristico gioco di luci e ombre.
Infine, Porta San Biagio che, con il suo tenue colore roseo, sembra vestita a festa. Alta ben 17 metri, la porta è sormontata dalla statua di San Biagio in abiti vescovili e costituisce l’accesso meridionale all’antico nucleo urbano. Ma questa è anche la porta che permette di addentrarsi nel cuore della vita notturna della città, tra via dei Pertoni e via Federico d’Aragona che specialmente d’estate, sono inondate da turisti e passanti in cerca di un assaggio di movida leccese.

Il Teatro e l’Anfiteatro di Lecce: alla scoperta della città romana
Passeggiando per il centro storico di Lecce si possono scorgere, incastonati tra eleganti palazzi, case bianche e chiese barocche, due monumenti che sono testimoni viventi dell’epoca romana a Lecce. Gli scavi del secolo scorso li hanno riportati in vita e ora se ne stanno lì, a ricordarci il passaggio nella città di uno dei popoli più ingegnosi della storia.
L’Anfiteatro sorge in Piazza Sant’Oronzo e, con i suoi pilastri in tufo e le sue imponenti arcate, spicca immediatamente per il contrasto con gli altri edifici circostanti: sembra di fare un viaggio nel tempo! Costruito nel II secolo d.C., poteva ospitare fino a 25.000 spettatori: se ci si siede sulle sue gradinate, ci si può immaginare di assistere a uno degli spettacoli o dei giochi che si tenevano al suo interno e di udire ancora, in lontananza, le grida esultanti della folla.
Poco lontano dall’Anfiteatro gioca a nascondersi, nell’intreccio di vicoli e tra le abitazioni circostanti, il Teatro Romano: se non si è più che informati sulla sua ubicazione, può essere quasi difficile scovarlo. Interessante anche il Museo del Teatro Romano, che spesso ospita interessanti mostre.

La Basilica di Santa Croce e il Palazzo Celestini: il trionfo del barocco leccese
Ed eccola lì, in tutto il suo splendore la chiesa che, più di tutte, rappresenta a Lecce il trionfo del barocco: la Basilica di Santa Croce. La sua facciata, decorata in ogni minimo dettaglio, sembra l’opera delle mani fatate di abili ricamatrici di pizzi e merletti. E il rosone centrale, decorato con bacche e foglie d’alloro scolpite nella pietra, lascia davvero senza fiato. In questa chiesa Rinascimento e Barocco si fondono e danno vita a un connubio armonico senza pari. All’interno, non si può non rimanere sbalorditi dal prezioso soffitto a cassettoni in noce e dagli altari riccamente decorati che incorniciano le tre navate.
Proprio a fianco di questa bellissima basilica, sorge il Palazzo dei Celestini, ex convento dei Padri Celestini, che oggi ospita la Prefettura della Provincia: anche in questo bellissimo esempio di stile barocco non mancano le decorazioni floreali scolpite nella rosea pietra leccese.

Le Chiese di Lecce: un percorso ricco di splendore
A Lecce le chiese sono moltissime e ognuna di esse spicca per una particolarità. Tra una delle prime cose da vedere a Lecce c’è sicuramente la Chiesa di San Nicolò dei Greci che se ne sta, come una regina, al centro di una deliziosa piazzetta. La struttura ingloba i resti di una chiesa romanica ed è ricca di elementi bizantini.
In Piazza Vittorio Emanuele II sorge invece la Chiesa di Santa Chiara con lo stemma dell’ordine delle Clarisse. La costruzione è caratterizzata da un magnifico portale e da maestose colonne in stile corinzio. La sera, la piazza dove sorge questa chiesa prende vita e pullula di gente che riempie i suoi locali in cerca di un po’ di relax notturno.
Ultima ma non meno importante la Chiesa di San Matteo, un vero e proprio gioiello! La facciata presenta una caratteristica particolare: la colonna di destra è intagliata fino a poco meno di metà. La leggenda narra infatti che, il diavolo, invidioso per tanta bellezza, uccise lo scultore, che non riuscì mai a completare la sua opera. Leggende a parte, l’esterno e l’interno della chiesa offrono una visione paradisiaca: tra tutte le perle di questo edificio spiccano la facciata elegante e curvilinea e l’organo in legno dorato sul portale d’ingresso.

I dintorni di Lecce: mare, sole e cultura
Ogni estate il Salento e il suo mare sono meta di migliaia di turisti che affollano alcune tra le spiagge più belle d’Italia: Punta Prosciutto, Torre dell’Orso, Gallipoli, Castro Marina, Torre Mozza, Porto Badisco… Se si decide di visitare Lecce durante la bella stagione non si può non prevedere una toccata e fuga in alcuni di questi paradisi, che nulla hanno da invidiare ai lidi caraibici.
La sabbia bianca o le rocce scure delle coste salentine fanno da contrasto all’azzurro del mare cristallino. Da vedere anche due grotte davvero straordinarie: le Grotte di Zinzulusa, piccola gemma del Salento nei pressi di Castro Marina, e la Grotta della poesia a Melendugno, una profonda cavità dove un tempo scorreva acqua dolce, nota ai più temerari, che si tuffano dalle rocce per vivere un’esperienza all’insegna dell’adrenalina.
Nei dintorni di Lecce, però, non c’è solo il mare, ma si possono trovare anche alcuni dei borghi più caratteristici della Puglia. In primis Otranto che, con le sue strade lastricate, i vicoli e un centro storico dichiarato Patrimonio dell’Unesco, offre ai suoi visitatori un’ambientazione fiabesca. Degne di nota sono però anche l’arabeggiante Ostuni, con le sue case imbiancate con la calce, Gallipoli, con le stradine lastricate del suo centro storico e i suoi panorami unici e, infine, Santa Maria di Leuca, il punto dove il mare Adriatico incontra lo Ionio.

Street food e dolcezze: tutti i gusti della cucina leccese
Oltre ai suoi edifici barocchi e alle sue spiagge dorate, la provincia di Lecce offre una serie di tesori culinari da leccarsi i baffi: dai ciceri e tria, la versione salentina della pasta e ceci, alle sagne ‘ncannulate, tagliatelle ritorte condite con pomodoro, ricotta e basilico; dalle municeddhe, gustose lumachine, ai turcinieddhi, involtini cucinati utilizzando interiora di agnellini o capretti da latte.
Per non parlare del pesce, assoluto protagonista della cucina salentina: la fracaja, pesciolini fritti in olio bollente, la scapece, pesce azzurro fritto e condito con mollica di pane e il polpo alla pignata, cucinato in umido, sono tra le specialità più amate di questa zona ricca di sapori dal gusto deciso.
E infine i dolci, tra tutti il pasticciotto, il re indicusso della pasticceria salentina, composto da una pasta frolla farcita di deliziosa crema, da addentare ancora caldo. Non c’è colazione in Salento che non sia accompagnata da questa dolce prelibatezza.
Un capitolo a parte merita lo street food. Cosa c’è di meglio che passeggiare alla scoperta delle bellezze di questa zona della Puglia gustandosi una frisella al forno, un rustico o una puccia, il panino ripieno tipico di queste zone? Assaggiate, gente, assaggiate: ce n’è per tutti i gusti!
