Un luogo dal fascino unico, dove la natura rigogliosa incontra la storia, dove l’azzurro del mare e del cielo nelle giornate terse si fonde con il verde brillante dei parchi naturali e dei boschi incontaminati: l’Abruzzo è un territorio ricco di tesori tutti da esplorare. Tra i posti da visitare in Abruzzo ce ne sono molti che rimarranno impressi nel cuore. Eccone alcuni.
L’Abruzzo è una regione che nasconde angoli caratteristici e incantevoli e che non deludono mai. Cosa vedere in Abruzzo? Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Ci si può immergere nel verde incontaminato dei suoi bellissimi parchi naturali lasciandosi inebriare dai profumi del mirto e del ginepro montano con la speranza di poter scorgere, anche solo di sfuggita, qualche camoscio, l’animale simbolo della regione. Oppure ci si può perdere tra i vicoli ciottolosi di alcuni tra i borghi medievali e rinascimentali più belli d’Italia, che regalano scorci indimenticabili. Infine, non solo nel periodo estivo, ci si può abbandonare alla bellezza delle sue coste lambite dalle acque cristalline del mare per un’esperienza di puro relax. Ma se dovessimo selezionare 10 cose da fare in Abruzzo per fare il pieno di meraviglia, non potremmo che seguire queste indicazioni.
Il borgo di Scanno, la perla d’Abruzzo
Incastonato come un gioiello prezioso nel bel mezzo del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Scanno è un borgo dal sapore d’altri tempi, assolutamente uno dei luoghi da visitare in Abruzzo: i portali decorati, i tetti spioventi delle case in pietra, le cemmause, tipiche scale d’accesso esterne alle abitazioni, le botteghe orafe, gli archi e le fontane, tutto crea un’atmosfera da favola! Ancora oggi, passeggiando lungo le viuzze in ciottoli del borgo antico, si possono incontrare anziane signore che indossano con orgoglio il costume tradizionale: una larga gonna colorata coperta in parte da un grembiule di tessuto damascato e un giubbino decorato con merletti e bottoncini d’argento.
Per via dei suoi capolavori naturali e artistici, Scanno è diventata la patria della fotografia mondiale. Molti fotografi professionisti hanno immortalato le bellezze di questo borgo in scatti indimenticabili: uno di questi, “Il bambino di Scanno” di Mario Giacomelli, è annoverato tra le 10 foto più belle al mondo e ha “attraversato” l’oceano per approdare al MOMA di New York. Ma a Scanno esiste anche uno dei luoghi più romantici e instagrammabili d’Italia: un lago a forma di cuore immerso nel verde delle montagne abruzzesi, un azzurrissimo specchio d’acqua dove lo sguardo si perde fino ad arrivare ad abbracciare la vastità dei Monti Marsicani. E poi è vicino a Sulmona, la bellissima patria di Publio Ovidio Nasone e dei confetti, ma questa è un’altra storia.

La Basilica di Santa Maria di Collemaggio, il gioiello dell’Aquila
Tra le tante cose da vedere in Abruzzo, non si può non citare uno più maestosi capolavori architettonici della regione: la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, proprio nel cuore dell’Aquila, che incanta i turisti con le tinte bianche e rosa della sua solenne struttura. Ci si perde nelle geometrie e nei ricami della sua facciata e si rimane ammaliati dal suo rosone, uno dei simboli di questa città che tanto ha sofferto per il terremoto che l’ha duramente colpita nel 2009, ma che è risorta dalle ceneri, orgogliosa e fiera, come una fenice. Anche la basilica, costruita alla fine del ‘200 per volere di Papa Celestino V e dichiarata monumento nazionale nel 1902, è stata completamente ristrutturata dopo il terribile sisma e ha ritrovato il suo originale splendore. All’interno, oltre ad ammirare i segni d’influenze bizantine, arabe, siciliane e toscane, si può godere di un magico gioco di luci e ombre; mentre all’esterno la chiesa, magistralmente incastonata in un parco verde, è un luogo di silenzio e pace, che conquista subito per la sua eleganza e la sua imponenza.

Rocca Calascio, per toccare il cielo con un dito
Era il lontano 1986 quando il regista Jean-Jacques Annaud scelse questo luogo misterioso dal fascino antico per girare alcune delle sequenze di un lungometraggio che sarebbe entrato per sempre nella storia del cinema mondiale: Il nome della Rosa, il film tratto dal celebre romanzo dello scrittore italiano Umberto Eco. Questo luogo solitario dal fascino selvaggio è assolutamente da annoverare tra i posti da visitare in Abruzzo. Appena si avvistano le rovine in pietra bianca della rocca, che si stagliano contro il cielo, ci si sente catapultati in quadro d’autore e, risalendo il sentiero tortuoso che conduce alla fortificazione, sembrerà di avvicinarsi sempre di più al cielo, fino quasi a sfiorarlo.
Costruito dai Normanni nell’XI secolo e immerso nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, il castello si trova a un’altitudine di 1460 metri ed è uno dei più elevati d’Italia. Arrampicarsi fino in cima è davvero un’avventura, ma vale la pena raggiungere la meta: dall’alto, infatti, si possono ammirare panorami mozzafiato, respirare a pieni polmoni l’aria pulita dell’Appennino e lasciarsi trasportare dalla melodia del vento.

La costa dei Trabocchi, una favola tra terra e mare
Cosa c’è di più romantico di una cena a lume di candela mentre si ascolta il dolce suono delle onde che danzano agitate dal vento? Sospeso tra la terra e il mare, il trabocco è il luogo perfetto per accontentare vista e palato e, perché no, stupire una persona cara. Costruiti direttamente nell’acqua, i trabocchi sono palafitte usate come macchine da pesca, disseminate lungo il litorale della costa abruzzese che va da Francavilla a San Salvo, soprattutto nella porzione compresa tra Ortona e Vasto: un’affascinante testimonianza di un’antica tradizione abruzzese, che parla di pescatori, di mare e, anche di amore. Persino D’Annunzio fu ammaliato dalla bellezza di queste suggestive costruzioni. Si narra infatti che il Vate, nell’estate del 1899 soggiornò in un casolare di San Vito Chietino a ridosso sul mare e che, sulla spiaggia sottostante, ci fosse un antico trabocco. Qui il poeta trovò l’ispirazione per scrivere il suo romanzo “Il trionfo della morte”, nel quale descrive nei particolari l’antica struttura, che per lui era come un guerriero che aveva intrapreso dure battaglie contro il mare: “La macchina pareva vivere d’una vita propria, avere un’aria e un’effigie di corpo animato.”
Oggi i trabocchi celebrano il trionfo della cucina abruzzese e il pesce appena pescato si trasforma, al momento, in succulente specialità per la gioia dei clienti: il brodetto di pesce, una squisita zuppa preparata con pesci di piccolo taglio, la frittura di alici, l’insalata di polpo, lo sgombro con pomodorini e olive… tutti i sapori di una cucina che sposa perfettamente tradizione e innovazione!

La Valle dell’Orfento e gli eremi della Majella: natura e contemplazione
Monasteri scavati nella roccia, balconi naturali da cui ammirare lo spettacolo della natura incontaminata, che offre conforto al corpo e allo spirito. E proprio di questo conforto potevano godere i monaci che, nel Duecento, soggiornavano in due dei luoghi più suggestivi d’Abruzzo: gli eremi di Santo Spirito e San Bartolomeo in Legio, che si ergono nel cuore del Parco Nazionale della Majella. Tra le due costruzioni, quella di San Bartolomeo in Legio, conquista per la sua unicità: letteralmente scavata nella roccia a 700 metri di altezza, si trova nel comune di Roccamorice ed è raggiungibile tramite una scala, detta la Scala Santa. Da qui si può contemplare, nel silenzio assoluto della valle, le meraviglie circostanti e allontanarsi per un attimo dalla frenesia della vita quotidiana, riappacificandosi col mondo.
Non lontano da qui, si trova un altro luogo fiabesco, uno dei più bei posti da visitare in Abruzzo: la Valle d’Orfento. Si tratta di un canyon creato dall’omonimo torrente, che scorre impetuoso e dorato attraversando boschi verdeggianti e selvaggi, che ospitano esemplari della fauna locale, alcuni a rischio di estinzione, come la lontra europea. Il fiume Orfento scorre ai piedi di Caramanico Terme, uno dei borghi più affascinanti della Majella. La piccola ma suggestiva cittadina di origine medioevale, oltre al suo prezioso centro storico, offre ai suoi visitatori anche una vacanza all’insegna del relax e del benessere per via dei suoi importanti centri termali.

Il Castello Piccolomini e l’incanto di Alba Fucens
Nell’entroterra abruzzese esiste un luogo permeato da storia e tradizione: la Marsica. Scrive di questa regione il poeta Felice Venditti: “Marsica, dolce terra alma ridente, dai monti di erbe magiche e di fiori, di almi delubri e luchi ove splendente il sole infiamma i mesti pescatori. (…) Marsica che ti incanta il lago e il cielo, fammi di nubi d’or, di un raggio un velo, fammi di azzurro lieve e sogno vago.” E l’incanto è proprio la sensazione che si prova quando si arriva al Castello Piccolomini di Celano, uno dei gioielli della zona. Protetto da una poderosa cinta muraria, l’edificio domina la piana del Fucino con la sua imponenza e il suo fascino fiabesco. Al suo interno si trova la Collezione Torlonia che, grazie a reperti rinvenuti durante il prosciugamento del lago Fucino, racconta la storia della Marsica.
Anche le Gole di Celano meritano una visita: sono uno dei canyon più belli d’Italia e, se si è fortunati, passeggiando tra le pareti di roccia erose dal tempo, si possono avvistare il grifone reale, il gufo reale, il falco pellegrino, gli scoiattoli e talvolta anche dei cinghiali. Sempre nella Marsica c’è un altra delle bellissime cose da visitare in Abruzzo, ma per arrivarci si deve salire a bordo di una “macchina del tempo”. Infatti ad Alba Fucens, un sito archeologico ai piedi del Monte Velino, il passato prende vita e, passeggiando tra i resti dell’Anfiteatro, del mercato e dei templi, si può respirare tutto lo sfarzo e lo splendore dell’antica civiltà romana.

Santo Stefano di Sessanio: nel cuore del Tibet d’Abruzzo
Quando ci si domanda quali sono i più bei posti da visitare in Abruzzo, la risposta è semplice: tra le mille meraviglie nascoste di una regione ancora poco esplorata, c’è anche un piccolo borgo situato nel Parco Nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga, Santo Stefano di Sessanio. Un gioiello architettonico che non passa inosservato, un susseguirsi di emozioni e d’incontri inaspettati, intervallati dalle case in pietra calcarea bianca: la Torre Medicea, la Casa del Capitano, il Palazzo delle Logge e la suggestiva chiesa della Madonna del lago. Di questo piccolo borgo medievale non ci si può che innamorare. Proprio come se n’è innamorato l’imprenditore svedese Daniele Kihlgren che, folgorato dalla bellezza dei suoi decori, ha acquistato parte delle abitazioni abbandonate del centro, le ha ristrutturate e, con grande rispetto per l’estetica del luogo, le ha trasformate in un progetto di “albergo diffuso”, rendendo così il borgo una meta di turismo non convenzionale. Non tutti sanno che Santo Stefano di Sessanio è famoso anche per un altro piccolo tesoro: la sua lenticchia! Minuscolo, ma straordinariamente gustoso, questo legume cresce solo sulle pendici del Gran Sasso e, insaporito da aglio e alloro, diventa il re indiscusso delle zuppe abruzzesi.

La magia del borgo e della Fortezza di Civitella del Tronto
Esiste un luogo, in Abruzzo, dove si possono rivivere le emozioni del passato. È la città-fortezza di Civitella del Tronto, uno dei luoghi della regione più visitati da sempre, nonché un simbolo della maestosità borbonica. Basti pensare che la roccaforte, un vero e proprio capolavoro di ingegneria militare, è la più grande d’Europa. Una passeggiata lungo le mura è d’obbligo: da qui, con il cielo terso, si può godere di alcuni dei panorami più suggestivi d’Abruzzo e inebriarsi con una vista indimenticabile sulla Val Vibrata in ogni stagione dell’anno, specialmente nella magica ora del tramonto.
Anche il borgo di Civitella offre scorci incantevoli: mentre si passeggia per il suo intricato labirinto di stradine e si ammirano le case con le feritoie, la Collegiata di San Lorenzo, il Palazzo del Capitano e la figura monumentale in marmo di Carrara di Matteo Wade, ci si può imbattere nella “ruetta” la via più stretta d’Italia, larga soltanto 43 centimetri. E poi si può approfittare di degustare le prelibatezze locali con una cena in uno dei ristoranti più eleganti della zona: il consiglio è prenotare per tempo.

Atri e i suoi magici Calanchi: il Grand Canyon d’Italia
Cosa vedere in Abruzzo ancora? Ci sono luoghi dove la natura diventa artista e scolpisce la roccia e la terra, dando vita a sculture stupefacenti. Il paesaggio lunare dei Calanchi d’Atri, una deliziosa città d’arte in provincia di Teramo, è uno di questi capolavori e lascia tutti a bocca aperta per la sua somiglianza con i più celebri canyon americani. La Riserva Naturale, Oasi WWF, si estende per 380 ettari e ospita moltissime specie vegetali e animali. Tra i pioppi, le tamerici e le ginestre vivono infatti poiane, volpi rosse, caprioli e tassi, tanto per citarne alcuni, in un contesto incantato e fuori dal tempo che, come uno scrigno prezioso, racchiude innumerevoli tesori. In questo luogo, da scoprire con calma e pazienza, si possono fare numerose attività: trekking, mountain bike, escursioni notturne, orienteering e persino foraging, cioè la raccolta di piante e frutti selvatici da mangiare. E proprio andando a caccia di erbe, ci si può imbattere in profumate piante di liquirizia, l’oro nero dell’Abruzzo. La regione, infatti, vanta una centenaria tradizione nella produzione di questa erba, che viene lavorata fin dall’epoca romana, soprattutto nella zona di Atri.

Le Grotte di Stiffe, un tesoro nascosto
Tra le cose da vedere in Abruzzo, ce n’è una decisamente spettacolare: le Grotte di Stiffe, un complesso carsico situato nel comune di San Demetrio ne’ Vestini, in provincia dell’Aquila. Anche in questo luogo, come in molti altri di questa regione, la natura la fa da padrona! Lungo il percorso attrezzato che attraversa le grotte, si può fare un vero e proprio viaggio nella fantasia: solo l’immaginazione potrà suggerire a ciascuno un nome per le sculture così come si fa per le nuvole. Un torrente sotterraneo, nel corso di milioni di anni ha, infatti, modellato la roccia dando vita a enormi stalattiti e stalagmiti, a laghi, cascate e giochi d’acqua. Quando ci s’immerge nelle viscere della montagna, si viene subito avvolti dalla frescura e si prova una forte sensazione di straniamento, proprio come se, da un momento all’altro, si venisse catapultati su un altro pianeta. Da qui si susseguono le varie sale: la Sala del Silenzio, la Sala delle Cascate, la Sala delle Concrezioni, che vi incanterà per la sua bellezza fiabesca, fino ad arrivare al Lago Nero, la parte più antica delle grotte.
