Una terra che il mondo ci invidia per le sue meravigliose bellezze naturali, per le foreste di eucalipti e le sugherete, le calette assolate, la trasparenza del suo mare che gioca con la luce, gli incontri a pelo d’acqua con delfini e aguglie, i paesaggi lunari e i suoi nuraghi. La Sardegna è uno spettacolo tutto l’anno, impossibile non innamorarsene perdutamente e non sentire quel “mal” che comunemente si attribuisce all’Africa.
Non è facile scegliere cosa vedere in Sardegna, ma prima di pensare ai luoghi e alle meraviglie di questa terra dallo spirito selvaggio e dal sentimento isolano, bisognerebbe addestrare l’occhio e l’anima a guardare con gli occhi di chi in questa terra è nato e vissuto.
“Noi siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, / romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi. / Siamo le ginestre d’oro giallo che spiovono / sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese. / Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, / lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto. / Siamo il regno ininterrotto del lentisco, / delle onde che ruscellano i graniti antichi, / della rosa canina, / del vento, dell’immensità del mare. / Siamo una terra antica di lunghi silenzi, / di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, / di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta. / Noi siamo sardi.”
Così scrive Grazia Deledda nella poesia “Noi siamo sardi”, e iniziare da qui è il modo migliore per cogliere l’essenza di questo luogo, fatto di popoli, di roccia, di vento, di azzurro e di silenzio. E poi con rispetto ed emozione ci si può immergere nell’avventura di un viaggio in Sardegna.
Costa Smeralda: la costa del jet set
Cosa visitare in Sardegna? Da nord a sud questo luogo non smette di stupire anche il turista più esigente. Se poi è un vip, l’esigenza rasenta la perfezione. Ma la Costa Smeralda è il luogo ideale per sentirsi principi, magnati e re. Il nome lo si deve a Esmeralda Mentasti, la figlia dell’industriale che insieme al principe ismaelita Aga Khan ebbe l’ambizione negli anni Sessanta di fare della costa da Capo Ferro, poco più a nord di Porto Cervo, fino al golfo di Cugnana, una delle zone più esclusive al mondo. E ci riuscirono. Impossibile immaginare di visitare la Sardegna senza immortalare questa costa in una foto, e la miriade di yatch che d’estate punteggiano le calette. Tra le spiagge dove tuffarsi ci sono quelle popolari del Pevero, a pochi chilometri da Porto Cervo, e quella del Principe e poi quelle meno mainstream di Romazzino, di Capriccioli e di Ruja, spiagge molto di lusso. Ammirare le barche a vela bianche che punteggiano le calette di verde smeraldo, girare tra le boutique di Porto Cervo, sostare nelle piazzette eleganti dei suoi centri, è uno dei piacevoli passatempi di questa zona. Ma per gli amanti della natura anche un’insenatura naturale diventata porticciolo, Cala di Volpe, diventata un set per uno dei film glamour più conosciuti: “Agente 007 – La spia che mi amava”.

L’arcipelago della Maddalena, tra colori pastello e magia
Tra i posti più belli da visitare in Sardegna c’è l’Arcipelago della Maddalena con le sue 7 isolette, di cui La Maddalena e Caprera sono le più grandi. Solo queste sono visitabili in auto, mentre le altre sono accessibili solo in barca. È indubbio che queste isolette siano tra le più belle della Sardegna, e che regalino atmosfere uniche, tramonti da immortalare e colori meravigliosi. Girare in cerca di spiagge e calette è uno degli sport preferiti dai turisti. Tra la spiaggia Testa del Polpo con le sue acque turchesi e la spiaggia del Cardellino, passando per quella di Spalmatore, si può gustare il volto autentico della bellezza sarda. Anche Caprera è una delle isole che suggeriscono cosa fare in Sardegna: calette stupende come Cala Serena, Cala Napoletana e Cala Brigantina, da raggiungere dopo un po’ di cammino e una torre, Torre di Teialone, a 212 metri sul livello del mare da cui ammirare il panorama. Ma non è finita. Nei dintorni della Maddalena ci sono luoghi unici che si possono ammirare solo dal mare: Budelli, per esempio, che conserva la spettacolare spiaggia rosa a Cala di Roto, fatta di minuscoli frammenti di gusci calcarei di Miniacina Miniacea, di corallo, granito e conchiglie, e Spargi, l’isola fatta di duro granito, aspra e incontaminata che si butta in un mare turchese.

Cala Grande: dove la luna bussò
Uno dei luoghi da visitare in Sardegna è sicuramente Cala Grande, una piccola valle che si trova a ovest di Capo Testa che negli anni Sessanta venne etichettata come “Valle della Luna” dalle comunità hippy dell’epoca. Frequentata dai naturisti, è una valle lunare, piena di rocce di granito di forme diverse, sinuose e curve, modellate dal vento e del sale, che si illuminano di notte come piccoli bagliori bianco fluo e dominate da una roccia che arriva a 128 metri nota come “Il Teschio”. Il paesaggio è suggestivo, di giorno e di notte, grazie alle sue spiagge di graniglia, da Cala di Mezzu a Cala Grande, al suo mare verde smeraldo e al profumo di mirto, erica e corbezzolo che si diffonde ovunque. Un luogo in grado di portare altrove insieme a un altro luogo lunare, nei dintorni di Aggius, meno conosciuto ma altrettanto intrigante.

La Tomba dei Giganti Li Mizzani: una stele dal potere sconosciuto
Cosa vedere in Sardegna nell’entroterra a sud di Palau? Se oltre allo smeraldo del mare si cerca il verde della macchia mediterranea, si possono scoprire antichi reperti di civiltà ormai lontane millenni. La Tomba dei Giganti Li Mizzani a Palau è un vero stargate che ci riporta indietro nel tempo, all’età nuragica. Ci sono pietre accostate e una stele di granito che costituiscono una tomba collettiva dalla classica forma taurina. Secondo la tradizione popolare custodiva le ossa enormi di esseri megalitici: sarà per questo che è visitata da persone di tutto il mondo in cerca di esperienze energetiche inusuali.

Castelsardo, uno dei borghi più belli d’Italia
Data la sua storia e le sue bellezze naturali, spesso si dimentica di nominare i borghi antichi tra i luoghi da visitare in Sardegna. Eppure di paesi caratteristici ce ne sono e uno da segnalare assolutamente è Castelsardo, che racconta più di altri le vicende dell’isola tra la dominazione genovese e quella spagnola. Non per nulla domina la cittadina il Castello dei Doria, famiglia nobile genovese, arroccato sulla cima del promontorio, quasi un tutt’uno con la roccia; scendendo si incontrano le casette dai colori pastello e, ancora più sotto, le meravigliose spiagge dorate di Lu Bagnu. A contendere la bellezza anche Bosa, uno splendido borgo più a sud, dopo Alghero, fatto di casette rosa dalle quali sembra sorgere il Castello di Serravalle dal quale ammirare il paesaggio montano e marino. Oltre al Ponte Vecchio e alla Cattedrale, Bosa consente di fare un tuffo nei costumi locali grazie al Museo Casa Deriu dove sono conservate alcune opere in pizzo, un’arte ancora presente nella tradizione sarda. Nei dintorni di Bosa c’è uno dei luoghi più suggestivi della Sardegna, le Piscine di Cane Malu, dei crateri naturali che trattengono l’acqua cristallina: uno straordinario fenomeno naturale da apprezzare soprattutto d’estate.

Parco Nazionale dell’Asinara: il paradiso degli asinelli
Nessun mistero sull’origine del nome di uno dei posti più belli da visitare in Sardegna. L’Asinara si chiama così per via dei suoi asinelli bianchi e l’area, prima rifugio di pescatori e pastori e poi carcere di massima sicurezza dal 1885 al 1998, ora è un’area protetta come Parco Nazionale e Area Marina. È uno degli ultimi baluardi dell’Italia prima della Corsica ed è costituito da una superficie di soli 50 chilometri quadrati tutti da vedere a cavallo, in barca o in bici.

Alghero: tra scogliere, grotte e corallo rosso
Impossibile scegliere cosa visitare in Sardegna senza menzionare una città come Alghero. Per arrivarci bisogna percorrere una costa frastagliata e a strapiombo sul mare che sembra catapultare il visitatore a Étretat in Francia o nel sud dell’Inghilterra. Invece è “solo” un promontorio maestoso di roccia calcarea che si chiama Capo Caccia e che domina il mare dai suoi 190 metri di altezza. Scendendo i 600 gradini scolpiti nella roccia si arriva alla famosa Grotta di Nettuno, una vera attrazione per la città, ricca di stalattiti e stalagmiti come “l’Acquasantiera”, una lunga colonna che contiene acqua dolce, il “Grande Organo” e un intero lago sul quale si affaccia la “Tribuna della Musica”. E poi c’è Alghero, dalle origini catalane che si rispecchiano nel suo dialetto, con i suoi bastioni su cui si può passeggiare, il suo Museo del Corallo, le sue stradine e i negozietti che vendono gioielli di corallo rosso molto prezioso che dà il nome alla Riviera.

Is Arutas e Piscinas, spiagge insolite nella zona orientale
Sulla costa ovest, a sud di Bosa, situata nella penisola del Sinis, si può ammirare una spiaggia che ha impiegato più di 600 milioni di anni per diventare quel che è: un agglomerato di piccolissime pepite di quarzo bianco, verde e rosa che assomigliano a chicchi di riso. È la spiaggia di Is Arutas, una delle cinquanta spiagge fossili del mondo. Data la sua preziosità è indispensabile rispettarne la storia. Vicino esistono altre due spiagge simili, Mari Ermi e Maimoni, che valgono anch’esse da sole un viaggio di Sardegna. Ancora più a sud, tra i posti più belli della Sardegna si possono menzionare le dune di Piscinas, dichiarate Patrimonio UNESCO, amate dai surfisti poiché sorgono in una zona molto ventosa dove si infrangono onde altissime. Queste dune sono alte circa 60 metri e sono il rifugio delle tartarughe marine che qui vanno a nidificare, e dei cervi sardi che si intrufolano tra arbusti di ginepro e lentisco.

Pan di Zucchero, il Pão de Açúcar sardo
Sempre sulla costa orientale, nella zona di Masua, sorge un grande faraglione alto circa 133 metri, divenuto il simbolo della costa iglesiente, che ricorda una enorme zolletta di zucchero: fa il verso al massiccio di Rio de Janeiro Pão de Açúcar, e per questo è stato chiamato Pan di Zucchero. Meta imperdibile per surfisti, ma anche per tutti gli amanti degli sport acquatici, e per turisti con la passione per le foto: qui i colori dei tramonti sono unici e sfavillanti. Ma anche la storia mineraria di queste zone è interessante: ne sono retaggi interessanti la miniera di Porto Flavia, scavata tra il 1922 e il 1924 nella scogliera per permettere il trasporto di minerali sulle navi dirette alle fonderie del Nord Europa e che sbocca direttamente sul mare, Buggerru, un ex villaggio minerario, e l’antica miniera di Masua.

Sant’Antioco e San Pietro: due isole di mare
Tra i luoghi da visitare in Sardegna, ci sono altre due isole che sorgono a sud. Una, Sant’Antioco, è la quarta isola per grandezza, e si raggiunge grazie a un ponte che la collega alla Sardegna. Un’isola dove la natura e il mare sembrano penetrare all’interno grazie al prolungarsi di colori come il bianco delle case e dei muri e l’azzurro delle porte. Qui passarono i fenici e i romani e ci sono resti della presenza delle antiche civiltà nuragiche. Ma quel che attira è sempre il mare, soprattutto Is Preneddas dove le scogliere suggestive e l’Arco dei Baci, un arco naturale sopra l’acqua, strappano l’anima ai più romantici. L’altra è l’Isola di San Pietro, più conosciuta con il nome di Carloforte, l’unico paese dell’isola, che d’estate si riempie di turisti e di movimento soprattutto alla sera. È un’isola che mantiene la sua dimensione selvaggia tanto che molti uccelli migratori, tra i quali il falco della regina, la scelgono come luogo da abitare temporaneamente. La vita nell’isola è tutta dedicata alla pesca, soprattutto del tonno, essendo una zona abitata da sardi e liguri: qui si parla il tabarchino, un dialetto tipico. Ma i turisti preferiscono il mare: è pieno di calette e spiagge tra le quali la Bobba, la Conca, la Caletta e Punta Nera.

Parco nazionale Orosei e Gennargentu, tra mare, gole e cale
Tra i posti più belli della Sardegna orientale c’è il Parco nazionale Orosei e Gennargentu, ricco di bellezze incredibili, dal mare del Golfo di Orosei alla montagna del Gennargentu, e copre la Barbagia, l’Ogliastra e il Mandrolisai. Per chi ama il trekking e scalare la roccia esiste una zona che indubbiamente fa gola… la Gola del canyon Gorroppu, uno dei più profondi d’Europa: si è costituita in millenni grazie alla presenza dell’acqua del rio Flumineddu e dell’acqua piovana che hanno scavato e levigato la roccia. Dopo lo sport in montagna, si può pensare a una gita al Supramonte di Baunei, che offre uno spettacolo incredibile alla vista grazie alle sue rocce calcaree di forme diverse, oppure si può optare per tuffarsi nel mare, sempre pronto ad accogliere i turisti. Il Golfo di Orosei è famoso per le sue cale: Cala Mariolu, un paradiso di acqua verdemare e pesci, Cala Luna, Cala Sisine e Biriala, e Cala Goloritzè. C’è solo da scegliere dove andare e quale barca noleggiare per addentrarsi fra le grotte più famose della costa, come la Grotta del Fico, tra Cala Mariolu e Cala Biriolu, abitata un tempo dalla foca monaca.

Orgosolo, la capitale dei murales
Una città che incuriosisce perché ogni palazzo e ogni strada custodiscono un affresco, un murales che racconta la vita politica nazionale e internazionale e la trasformazione sociale e culturale di quel tempo. È come una caccia al tesoro, perché si va alla ricerca di quelli più famosi tra gli oltre 200 murales che rallegrano la città partendo da Corso Repubblica, la strada che ne ha in abbondanza. Tutto ebbe inizio nel 1969, anni di fermento culturale e sociologico, quando un gruppo collettivo di anarchici, sotto il nome di Dioniso, firmò il primo murale. Da quel primo segno ce ne furono altri che celebrarono la liberazione dal nazifascismo. Tra gli autori più celebri Pinuccio Sciola e Francesco Del Casino, ma molti autori rimangono senza firma.
