Colline incantate, borghi, vitigni, arte, terme, abbazie, mare, buon cibo e castelli. Ce ne sono di cose da vedere in Toscana. Immortalata da pellicole memorabili, dipinta fin dal Trecento, descritta da grandi autori e cantata dai poeti, la Toscana è l’incanto di una fila di cipressi che collega una collina all’altra. È una quercia sulla sommità di un poggio. È una lingua di terra nella polvere e una terra di lingue acute e dissacranti. Quello in Toscana non è un viaggio interiore, l’Arno non è il Gange né tantomeno Firenze è Varanasi. La Toscana è una terra aperta. Una ragione da vivere intensamente, sanguigna, dove porsi e fare domande è parte del viaggio. Qui l’incontro è un’arte e se si ha qualcosa da dire, molto meglio tirarla fuori che tenersela per sé. La Toscana è e sarà molto più di quanto si possa immaginare.
Lucca, una fortezza che suona il rock
Cosa vedere in Toscana se si ha voglia di arte e divertimento? La risposta è Lucca, antichissima città fortezza che ogni anno attrae visitatori per due eventi cult: il Lucca Summer Festival e il Lucca Comics & Games. Nota come la Città delle 100 chiese, fra tutti gli edifici sacri di impronta romanica spicca per magnificenza la Chiesa di San Michele in Foro la cui esuberante facciata, composta da 4 ordini di colonnine marmoree, non ha eguali al mondo. Per chi ha voglia di una passeggiata, magari in bicicletta, è d’obbligo un giro sulla sua cinta muraria, lunga circa 4 chilometri ed edificata fra il 1504 e il 1648. Da qui si ha la possibilità di vedere in modo unico questa antica città che ha il suo epicentro nella ellittica piazza dell’Anfiteatro, una delle più suggestive d’Italia, nata proprio dalle antiche spoglie di un anfiteatro romano.

Siena, la posta in palio è alta
Fra le mete dove andare in Toscana non può mancare Siena, la città del Palio, ma anche del Duomo e dei gustosi Ricciarelli. Siena è una perla del Medioevo, non a caso Piazza del Campo, dove due volte l’anno si ripete quel rito tanto folle quanto sublime del Palio, è a forma di conchiglia. Su di essa vegliano la Torre del Mangia e il Palazzo Pubblico, oggi custode di una serie di affreschi simbolo della vita civica e religiosa del Medioevo: l’Allegoria del Buono e Cattivo Governo del Lorenzetti e la Maestà di Simone Martini. Siena è un susseguirsi di vicoli, salite e scorci, tutti dipinti dai mattoni color creta con cui è interamente edificata. Non vi è dettaglio del Duomo di Santa Maria Assunta che non faccia gridare al capolavoro: il Battistero, la Cripta, la Libreria Piccolomini con gli ineguagliabili affreschi del Pinturicchio e la Porta del Cielo da cui osservare dall’alto i 56 riquadri dell’artistico pavimento a commessi marmorei, sono testimoni della grandiosità di questa cattedrale e della potenza di Siena nei secoli. L’Opera del Duomo è imperdibile e la sua visita può richiedere finanche un giorno. Ma se ne uscirà soddisfattissimi.

Val d’Orcia, a spasso su e giù tra le colline
Un primo assaggio della Val d’Orcia si ha da Siena in due modi diversi. Uno più suggestivo, affacciandosi dal Duomo Nuovo per godere dell’infuocato paesaggio al tramonto, e uno più artistico e cerebrale dinnanzi all’affresco del Lorenzetti Effetti del Buon Governo in cui il territorio senese viene dipinto offrendo una veduta realistica delle colline circostanti. Una volta fra le colline anche una cittadina tranquilla come Siena pare caotica. È bello far correre lo sguardo di campo in campo e di colle in colle. Dopo ogni scollinamento si apre alla vista un paesaggio sempre unico e ammaliante che spinge a scollinare ancora alla scoperta di un nuovo sogno a occhi aperti. Un colle fatto di creta, una strada bianca accompagnata da cipressi, una profumata tenuta di vigneti. La Val d’Orcia è uno dei primi posti dove andare in Toscana perché è anche una sontuosa terra di sapori. Qui si possono gustare i superbi salumi di Cinta senese accompagnati dal gustoso pecorino di Pienza: ma si può fare tutto ciò senza assaporare un eccellente Brunello di Montalcino?

Val d’Orcia, borghi tra storia e natura
I borghi della Val d’Orcia rientrano di diritto nei posti belli della Toscana la cui sola visita è degno motivo di viaggio. In un territorio che è un vero scrigno di paesaggi incantevoli e natura meravigliosamente addomestica dall’uomo, è stupefacente come ogni borgo abbia saputo tirar fuori elementi unici e caratterizzanti, nonostante la vicinanza fra essi. Elegante e quintessenza della Città Ideale rinascimentale è Pienza, borgo natio del potente Papa Pio II a cui il paese deve nome e fortuna. Le fa da contraltare la fortificata e medievale San Quirico d’Orcia. Di origine etrusca e costruita in rude pietra, chi si ferma qui non può perdere la romanica Collegiata dei Santi Quirico e Giuditta e una passeggiata negli Horti Leonini, sublime esempio di giardino rinascimentale. Radicofani è storicamente un borgo di confine che un tempo limitava il Granducato di Toscana. Offre un panorama impareggiabile sul monte Amiata, la val d’Orcia e i laghi Trasimeno e di Bolsena. Nella sua fortezza è visitabile il museo del Cassero in cui scoprire i tesori archeologici di questo territorio.

I Bagni San Filippo e la Balena Bianca
I paesaggi della Toscana del versante meridionale sono dominati da una maestosa e nera presenza, l’Amiata. Oggi noto come monte, in realtà nasce vulcano e anche se ormai spento, testimonia la vita focosa che scorre sotto terra e prende forma in meravigliose località termali come Bagni San Filippo. Qui le terme oltre ad essere gratuite possono vantare dei pittoreschi depositi calcarei che hanno imbiancato le pareti e le numerose calette di acqua calda e fredda. L’attrattiva principale è appunto la Balena Bianca, una gigantesca scultura modellata dalla natura a guisa del Moby Dick di Melville. Nel centro della non troppo distante Bagni Vignoni, una frazione di San Quirico d’Orcia, vi è Piazza delle Sorgenti. In realtà la piazza è un’ampia piscina di acqua termale naturale, una vera poesia del mondo sensibile la cui visione è stata resa immortale dal cineasta russo Andrej Tarkovskij nel suo capolavoro Nostalghia.

Color color, Creta!
Le crete senesi rientrano di prepotenza fra le cose da vedere in Toscana per la peculiarità del loro paesaggio argilloso, fatto di querce solitarie, cipressi che dominano i poggi e tramonti mozzafiato che infuocano il territorio. Grazie alla creta presente nel terreno il paesaggio acquisisce un caratteristico colore grigio azzurrognolo. A seconda del periodo dell’anno in cui si visita sembra di camminare su un pianeta diverso. In primavera e autunno la terra ha un suggestivo colore lunare, d’estate quando si infuoca diventa simile a Marte. Regina del territorio è l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, uno dei più bei posti da visitare in Toscana. L’abbazia è totalmente immersa nella foresta e tutt’oggi attiva, tanto che all’alba e al vespro è possibile assistere ai canti gregoriani dei frati benedettini. All’interno vi è un’interessante pinacoteca, ma l’opera più affascinante è il Chiostro Grande, completamente affrescato da Luca Signorelli e da Antonio Bazzi detto il Sodoma.

San Gimignano la riconosci da lontano
Cosa vedere in Toscana quando hai gli occhi ricolmi di bellezza e ti sembra impossibile andare oltre? La risposta è semplice: San Gimignano. Con le sue alte torri che dominano il paesaggio, San Gimignano la riconosci dal suo profilo. Quello che oggi a New York chiamano skyline in realtà è stato inventato qui, infatti questo borgo sembra avere più uno sviluppo verticale che orizzontale. Delle 72 torri erette nel corso dei secoli, oggi ne restano solo 13, ma lo spettacolo resta ineguagliabile. La più alta, la Torre Grossa, misura 54 metri e fu edificata nel 1300 in 11 anni. Se invece di salirvi si desidera rimanere con i piedi per terra, il Duomo di San Gimignano è uno splendido luogo di culto posto lungo la Via Francigena. Suddiviso in tre navate con le arcate bicrome che richiamano le “povere” pievi del Casentino, vanta un ricchissimo ciclo di affreschi con temi tratti dall’Antico Testamento: è un vero must per gli appassionati d’arte.

L’abbazia di San Galgano, il cielo in una chiesa
Cosa visitare in Toscana quando si è alla ricerca di mistero e spiritualità? L’abbazia di San Galgano e il vicino Eremo di Montesiepi possono dare soddisfazione a chi piace andare oltre a ciò che vede con un plus di fascino e mistero. La fondazione dell’abbazia risale all’anno 1180 e divenne uno dei più importanti centri monastici dell’intera Toscana. In seguito a un periodo di crisi iniziato nel 1300 l’abbazia fu lentamente abbandonata e nel 1786 un fulmine la colpì causando il crollo del tetto, regalandoci però lo scenario romantico e suggestivo di un rudere medievale ricoperto solo dal cielo. Nel vicino Eremo di Montesiepi è collocata la misteriosa Spada nella Roccia che secondo la leggenda fu posta lì proprio da San Galgano che, in seguito alla conversione, la infisse nel terreno per trasformarla in una croce con somma gioia degli amanti del mito di Re Artù.

Arezzo e dintorni, sulle tracce di Piero della Francesca
Fra i posti da vedere in Toscana la città di Arezzo ha la peculiarità di essere lo scrigno che contiene uno dei capolavori indiscussi della pittura rinascimentale, la Leggenda della Vera Croce ad opera di Piero della Francesca. Il ciclo di affreschi abbellisce la cappella Maggiore della Basilica di San Francesco e ha come tema iconografico il legno sul quale venne crocifisso Cristo. L’opera colpisce per la solidità plastica e l’eleganza delle figure, che sfiorano il monumentale. Mai fino ad allora si era vista tanta perizia in un affresco e resterà insuperato fino a quando Raffaello e Michelangelo non metteranno mano agli ambienti vaticani. Gli appassionati della pittura di Piero possono trasferirsi nella vicina Sansepolcro dove nei Musei Civici è custodito il grande affresco della Resurrezione, in cui un Cristo trionfante, ma ancora terreno, lascia la Terra fra vestigia classiche che testimoniano il clima umanistico che coinvolse Piero nella sua ricerca artistica. Fra Arezzo e Sansepolcro è d’obbligo una sosta al piccolo cimitero di Monterchi per ammirare la sua Madonna del Parto, un’opera di intimo candore che il restauro del 1993 ci ha donato in tutta la sua ieratica bellezza.

Volterra l’etrusca
Volterra è uno dei luoghi simbolo della cultura etrusca, le cui reminiscenze sono ancora ben visibili nelle antiche mura della città, gli scavi archeologi e la famosa Porta ad Arco testimone da millenni della vita urbana. Il Museo Etrusco Guarnacci è un luogo unico dove assaporare la quotidianità di questa antica civiltà, ma anche la passione per l’arte attraverso opere statuarie di pregiata raffinatezza come l’Urna degli sposi o quel capolavoro dal sapore concettuale che è la statua bronzea de l’Ombra della Sera, risalente al III secolo a.C. Nel corso dei secoli il borgo ha saputo mantenere intatto il suo amore per il bello come testimoniano lo splendido centro storico, ma anche monumentali opere come l’anfiteatro romano, rinvenuto solo nel 2015, o il centralissimo Duomo.

Chianti: benvenuti nel paradiso della bellezza e dei sapori
Per visitare la Toscana così come ce la immaginiamo è inevitabile attraversare il Chianti. Sarà che l’udirne il solo nome regala l’ebrezza di un buon vino gustato davanti a un tagliere di salumi, una ribollita o perché no, una mitica bistecca alla fiorentina, tutti, per intenderci, prodotti tipici e iconici di questo territorio. Colline, vitigni, oliveti, certo sì, ma il Chianti è fatto anche di castelli e borghi. Il Castello di Lucignano, ad esempio, è simbolo di un territorio abitato già in epoca etrusca; i Baroni Ricasoli lo trasformarono in una delle più celebri tenute agricole e ancora oggi qui si produce uno dei migliori Chianti Classico DOCG. Fra i borghi, Castellina in Chianti è senza dubbio uno dei più affascinanti, vuoi per il suo passato ricco di storia, le sue splendide terrazze da cui godersi il panorama e i numerosi eventi che ogni anno vivacizzano il suo centro storico.

La Maremma e le Terme di Saturnia
Fra scavi archeologici, arte e cultura la Maremma ha tanto da offrire al visitatore curioso, ma forse ne ha ancora di più a chi è in cerca di relax e divertimento. Chi ha voglia di rilassarsi in riva al mare può trovare soddisfazione in due dei più rinomati centri turistici del Parco dell’Argentario. Fra Porto Santo Stefano e Porco Ercole è tutto un susseguirsi di spiagge e calette. Il territorio però offre soluzioni affascinanti anche per chi cerca emozioni forti fra trekking e percorsi in MTB nel Parco della Maremma. Per il relax allo stato puro le Terme di Saturnia sono la scelta giusta. Le sue sorgenti sulfuree a una temperatura di 37,5°C sono un vero anfiteatro del benessere, ricco di pozze e cascatelle dove ritornare in forma è veramente facile.

Il Castello di Sammezzano, un caleidoscopio di sorprese
La Toscana da vedere è fatta anche di visioni inaspettate, dove il genio incontra il bizzarro come avviene con il Castello di Sammezzano. Sito a soli 30 chilometri da Firenze, la sua storia va di pari passo a quella del suo visionario e irrequieto ideatore, il marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, esponente di una delle più nobili famiglie fiorentine, che nell’Ottocento decise di riprogettare l’edificio. L’aspetto finale è quello di uno stupefacente castello dal sapore orientalista ricco di simboli esoterici e architetture arabeggianti, ispirate all’Alhambra di Granada. Se il suo interno coloratissimo è un continuo richiamo all’Arabia, all’India e alla Cina, il parco è un unicum per la rarità delle sue piante che il marchese fece piantare assecondando la sua passione per la botanica. Fra tutte spicca la Sequoia Gemella, alta 50 metri con un diametro di 8,4 m che è entrata a far parte degli Alberi Monumentali d’Italia.

Il Giardino dei Tarocchi
Se si è in vena di stravaganze, vicino a Orbetello in Maremma c’è un parco artistico molto particolare, il Giardino dei Tarocchi, partorito dalla sfrenata fantasia della scultrice franco-statunitense Niki de Saint Phalle. Seguendo le orme del Parc Güell di Gaudì a Barcellona e del “mostruoso” Giardino di Bomarzo, l’artista, ispirandosi agli arcani del mazzo dei tarocchi, ha creato un percorso esoterico di raro mistero e stravaganza. Le sculture hanno una struttura composta in cemento irrobustito da tondini in ferro e poi ricoperto da ceramiche, vetro di Murano e mosaici a specchio. I colori vivaci e intensi richiamano alla pittura di Matisse, Klee e Picasso, e anche se ogni spettatore è libero di interpretare il complesso come meglio crede, come sottolineato dalla critica, l’opera denota la presenza di un ruolo femminile potente e materno, carico di complessità e dure connessioni con la realtà.

L’Isola d’Elba e le sue azzurre suggestioni
Oltre le dolcezze delle colline della Val d’Orcia, la mondanità della Maremma e i sapori del Chianti, la Toscana è in grado di offrire sublimi suggestioni marine con una delle più selvagge perle del suo arcipelago, l’Isola dell’Elba. Natura incontaminata, spiagge color argento e mare blu, è un paradiso per gli amanti dello snorkeling e del surf. L’isola non è solo mare, infatti è stupenda da visitare e scoprire, ricca di una storia centenaria che ha nell’esilio di Napoleone uno dei suoi momenti culminanti. L’entroterra è molto amato da ciclisti e appassionati di trekking che possono divertirsi fra sentieri selvaggi, che sanno ripagare della fatica con scorci suggestivi e percorsi che portano in meravigliose calette dove rinfrescarsi dopo una passeggiata fra il verde della macchia mediterranea e il blu del mare.
