Porta del paradiso, Ostuni
Guide di viaggio

Cosa fare e vedere in Puglia

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Attori, cantanti, uomini politici da ogni parte del mondo, ma anche businessman miliardari, re, principi e varia nobiltà internazionale. Alla Puglia negli ultimi anni sembra essere successo ciò che era capitato in precedenza alla Toscana, e ancora prima alla Sardegna: ora è in assoluto una delle mete più gettonate del Belpaese, se non la più apprezzata dai viaggiatori italiani e, forse, ancora più dagli stranieri, che la considerano anche una delle location più esclusive dove sposarsi. Chi la Puglia la conosce già da tempo sorride, consapevole che i motivi per innamorarsi del più orientale lembo di terra d’Italia – con il suo connubio inimitabile di natura, cultura, clima ed eccellenze del territorio – ci sono da sempre, e aspettavano solo di essere scoperti.

Un itinerario in Puglia lascia quasi sempre un’impressione ben precisa: quella di una terra che non ha zone poco interessanti e da attraversare senza nemmeno guardare fuori dal finestrino, in direzione delle località più note e celebrate. No, la Puglia vanta una concentrazione impressionante di luoghi che sembrano essere stati accostati l’uno vicino all’altro da un’invisibile mano molto generosa, a creare una terra opulenta dove batte ancora forte un’anima sincera, saporita quanto l’olio salentino e profumata come il negramaro.

A ogni angolo, esplorato con pazienza, la Puglia stupisce. C’è sempre un tratto di costa adagiato a ridosso di un mare di un azzurro impossibile, che siano le costa sabbiose delle cosiddette Maldive del Salento a Pescoluse o le dune quasi tropicali di Porto Cesareo, o ancora la roccia aspra, dove l’acqua si insedia in fiordi stupendi, come la Cala dell’Acquaviva a Marittima di Diso. Quasi ogni paese dell’entroterra mostra fiero le sue stupende chiese barocche con le facciate in pietra leccese lavorate da scalpellini del Sei e del Settecento, con infinita pazienza; nel frattempo le secolari masserie si sono rinnovate in strutture d’accoglienza moderne eppure pienamente rispettose del territorio dove sono calate, in un esempio che non ha pari di riutilizzo delle antiche residenze. E poi l’incredibile varietà dei paesaggi, dalla natura selvaggia delle Murge ai panorami incomparabili del Gargano, dove la macchia mediterranea arriva fino all’acqua in cui s’innalzano archi e faraglioni, come nella Baia delle Zagare.

Alberobello

Sebbene per la maggior parte dei viaggiatori siano ancora le sue bellissima spiagge fra Ionio e Adriatico – considerate da molti le più belle d’Italia – a costituire l’attrattiva maggiore della Puglia, un viaggio in questa regione non può prescindere dai suoi centri più grandi e famosi. Prima di tutto Lecce, centro del Salento e indiscussa Firenze del Sud, città d’arte dove il barocco salentino fiorisce nel suo trionfo accecante di forme e decorazioni, dalla chiesa di Santa Croce al Palazzo dei Celestini, senza dimenticare la storia antica evocata dall’anfiteatro romano. E poi Bari, con la sua città vecchia autentica e suggestiva, dove a ogni passo ci si può imbattere in una chiesetta o un’edicola votiva, o magari in un’anziana signora che, con la porta di casa aperta, è intenta a preparare le celebri orecchiette. E poi c’è Taranto, la città dei due mari dove saltano i delfini, antica colonia magnogreca – nonché unico centro fondato dagli Spartani fuori dalla Grecia – e sede di uno dei più bei musei d’Italia, il Museo archeologico nazionale di Taranto (MArTA).

Bari, Puglia

Ma la bellezza delle città pugliesi sta anche altrove: si ritrova ad esempio a Ostuni, la Città Bianca, con le sue case dai muri candidi cui fanno contrasto il mare all’orizzonte e le cascate di bougainvillee; a Monopoli, dove al tramonto non c’è nulla di meglio che percorrere la sua stupenda passeggiata sul lungomare, verso il castello di Carlo V; Gallipoli, i cui grandi bastioni che circondano il centro storico ricco di musica e calore; Otranto e la sua cattedrale di Santa Maria Annunziata, dove non si può fare a meno di rimanere rapiti dallo straordinario mosaico, realizzato alla fine del dodicesimo secolo dal monaco Pantaleone, dai significati ancora in gran parte misteriosi. E le testimonianze dell’uomo sono vivissime perfino dove non ci sono insediamenti nelle immediate vicinanze: è il caso di Castel del Monte, la fortezza fatta costruire da Federico II nelle Murge occidentali, a una ventina di chilometri di distanza da Andria, ricchissimo di motivi simbolici.

Lecce, Puglia

E poi, sì, c’è la natura: che in Puglia mostra infinite sfaccettature, come un gioiello prezioso attraversato da un raggio di sole. Le gravine, i canyon scavati dai torrenti più impetuosi nella roccia calcarea delle Murge milioni di anni fa, in uno scenario rupestre di biodiversità straordinaria. Lo sperone roccioso di Polignano a Mare, ricco di grotte dove un tempo nuotava la foca monaca. Il Gargano, la “Montagna del Sole” circondata per tre quarti dal mare, un susseguirsi senza soluzione di continuità di strapiombi, calette, spiagge, grotte, con un microcosmo di ambienti e panorami che vanno dalla macchia mediterranea alle campagne, fino alle zone desertiche. E poi ancora la Valle d’Itria, popolata dai caratteristici trulli, vero simbolo della pragmaticità della gente del luogo; le grotte di Castellana e della Zinzulusa; Santa Maria di Leuca, all’estremo sud, tesa verso il mare aperto.

Castel del Monte

La Puglia è anche ben nota per le sue tradizioni, che animano uno dei patrimoni folcloristici più ricchi d’Italia, come i misteri della Settimana Santa e i movimenti scatenati della pizzica, e per la sua cucina: la materia prima di terra e di mare dà origine a piatti diventati ormai celebri, come le orecchiette con le cime di rapa o al ragù di carne di cavallo, la cicoria con il purè di fave, i cavatelli con le cozze, fino ai golosi taralli, i pasticciotti inventati secoli fa a Galatina ma diffusi in tutta la regione, i rustici, street food a cui è impossibile resistere. Il tutto, naturalmente, da accompagnare con i grandi vini del territorio, dal Nero di Troia al Primitivo di Manduria, dall’Aleatico di Puglia al Rosso di Cerignola. E poche cose danno più soddisfazione che accompagnare una freschissima mozzarella di Andria, o del caciocavallo podolico, con il famoso pane di Altamura, oppure gustare il pane da solo con un filo d’olio extravergine d’oliva delle terre salentine. In questo mosaico di colori, sapori, profumi, la Puglia continua nei suoi anni a rimanere così, autentica nello spirito al di là delle mode, familiare come una vecchia amica eppure sempre piena di sorprese, con tutto il fascino dei navigatori che giungevano qui dal misterioso Oriente.

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