Miradouro de Santa Luzia, Alfama, Lisbona
Ispirazioni

Gli Azulejos, una storia a colori

Ispirazioni

Può una piastrella avere la dignità di un’opera d’arte? Sì, se la piastrella in questione è un azulejo, termine che deriva dall’arabo az-zulai (“piccola pietra lucidata”) e indica una delle forme decorative più note della Spagna e in particolare del Portogallo, dove è una vista molto familiare. Cobalto, verde, marrone, oro, rosso, bianco – e sono soprattutto il blu e il bianco a dominare – si alternano sulla superficie luminosa della ceramica, dando vita a motivi geometrici sempre diversi o a grandiose scene di battaglia. Dai muri esterni delle case alle stazioni della metropolitana, dalla chiese ai più bei palazzi dei re navigatori, gli azulejos sono parte integrante della cultura figurativa di queste terre, aggiungendo ancora più colore a città già piene di vita, pronte a stupire il viaggiatore a ogni angolo.

Una storia che attraversa i secoli

La storia degli azulejos in Europa inizia in Spagna, ai tempi dell’invasione araba, ma è solo dal Cinquecento in poi che questa tipologia di decorazione si diffonde praticamente anche nelle terre portoghesi. All’inizio si trattava di semplici strutture dai toni neutri e dalle linee geometriche sobrie, ma quando Manuel I del Portogallo visitò Siviglia riportò in patria l’idea, legando per sempre gli azulejos, di volta in volta più complessi ed elaborati, alla cultura del luogo.

I Portoghesi cominciarono a utilizzare questo tipo di decorazione per raccontare storie anche molto complesse, realizzare opere di devozione, rendere omaggio alle propie tradizioni. Dopo il terribile terremoto del 1755, che distrusse buona parte di Lisbona, durante la ricostruzione della città lo stile manuelino venne sostituito da quello pombalino – dal nome del Marchese di Pombal – e anche gli azulejos mutarono il loro aspetto, con un’autentica esplosione di colore che non ha conosciuto sosta nemmeno negli anni più recenti. Pare che la predominanza del blu e del bianco che si riscontra nella stragrande maggioranza degli azulejos sia dovuta all’influsso dei vasi cinesi di epoca Ming.

L’azulejo moderno e contemporaneo ha visto i suoi risultati più belli nella Via Sacra del Santuario di Fatima e in particolare nella metropolitana di Lisbona, con opere di artisti di livello internazionale come. Maria Helena Vieira da Silva, Rolando Sá Nogueira, Júlio Pomar, Menez, Martins Correia, Jorge Martins, Joaquim Rodrigo Costa Pinheiro, Hundertwasser, Zao Wou-Ki e Sean Scully, tutti impegnati nel mettere il proprio genio al servizio di questa tecnica antica che ha saputo rinnovarsi giorno dopo giorno in Portogallo.
Oggi, non c’è praticamente città o villaggio in Portogallo e in buona parte della Spagna che non abbia almeno una piccola decorazione di questo tipo, dalle case private ai cartelli di segnalazione, dalle panchine pubbliche ai monasteri: ma nella maggior parte dei casi i grandi pannelli fanno bella mostra di sé e sono considerati tra le maggiori attrazioni del Paese.

Azulejos

Gli azulejos a Lisbona

Per Lisbona bisogna fare un discorso a parte, perché la capitale del Portogallo presenta tantissimi azulejos di incredibile bellezza. Il Miradouro de Santa Luzia mostra la Parca do Comercio com’era prima del terremoto, ma forse ancora più impressionante è il panorama della città – ben 23 metri di lunghezza grazie a 1.300 piastrelle del tipo tradizionale, bianco e blu – che si può ammirare presso il Museu Nacional Do Azulejo, il posto migliore dove apprendere tutta la storia di questa forma d’arte, compresi i procedimenti necessari per trasformare l’argilla in piccoli capolavori multicolori. Il museo ospita pezzi ed esemplari da oltre cinque secoli, per un rassegna sterminata di azulejos tutti diversi l’uno dall’altro. Anche la Fabbrica di Sant’Anna è un luogo da visitare per chi vuole approfondire questa tematica affascinante, con la possibilità di vedere all’opera gli artigiani che, con i metodi tradizionali del diciottesimo secolo, danno vita ad azulejos in vari stili, anche con la possibilità di acquistarne qualche bella riproduzione di piastrelle “storiche”.

Non stupisce, infine, che il Palazzo dei Marchesi di Fronteira, risalente al 1640, sia considerato “la Cappella Sistina delle piastrelle”. Secondo la tradizione, fu proprio l’uomo che fece costruire questa bellissima residenza, don João de Mascarhenas, a disegnare i soggetti per queste maioliche, che ricoprono qualsiasi superficie piana negli spazi interni ed esterni del palazzo, in particolare nella Sala delle Battaglie, dedicata alla guerra di Restaurazione, e le bizzarre e divertenti raffigurazioni di animali che si possono ammirare soprattutto all’esterno, in prossimità dei giardini all’italiana.

Lisbona

Stazioni e ferrovie

Ma, come detto, non c’è davvero limite alla quantità e alla bellezza degli azulejo che decorano il Portogallo come le gemme preziose di una corona, davvero dappertutto: ad esempio le stazioni ferroviarie (e quelle della metropolitana, per le città più grandi) sono tra i luoghi più noti dove poter ammirare la bellezza incomparabile degli azulejos; la cittadina di Mealhada, nel distretto di Aveiro, vanta una bellissima stazione della ferrovia, con azulejos bianchi e blu usati quasi a mo’ d’affresco, ma i più famosi sono forse quelli dell’Estação Ferroviária de São Bento a Porto, notissima anche per il grande azulejo dell’Igreja do Carmo.

Portogallo, stazione con azulejos

Altri stupendi esempi

Il Palazzo Nazionale di Sintra, uno dei più antichi ed eleganti di tutto il Portogallo, vanta almeno un altro capolavoro di arte ceramica, la Sala degli Stemmi o Sala dos Brasões, che al livello inferiore ospita straordinari azulejos bianchi e blu del diciassettesimo secolo che raffigurano scene della vita di corte. Inoltre, lo stesso Palazzo ospita anche una cappella con pavimento di alicatado sivigliano, che viene considerato il più antico antenato dell’azulejo moderno. Notevole anche il monastero di São Vicente de Fora a Lisbona, dove un’unica grande fascia di azulejos corre senza interruzioni attraverso l’intero monastero, per un totale di più di centomila piastrelle (incidentalmente, la più grande collezione al mondo di piastrelle barocche). A Evora, sugli scudi c’è soprattutto l’Igreia de São João Evangelista, con le pareti interne interamente ricoperte dagli ormai familiari bianco e blu, azulejos realizzati nel 1711 e tra i più spettacolari di tutto il Portogallo. E ancora: sempre a Evora l’Igreia de la Misericordia, la fontana nel parco di Cascais, l’entrata del castello di Obidos e di nuovo a Obidos la Porta de Vila, con la passione di Cristo raffigurata con gli azulejos.

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