Gran Canyon
Guide di viaggio

I grandi Parchi dell’Ovest Americano

Guide di viaggio

Las Vegas, la città del peccato: tutta luci, eccessi, kitsch all’ennesima potenza, dove le piramidi dei faraoni a grandezza naturale stanno di fianco a piccole Venezie e Parigi, dove non è inusuale vedere vulcani artificiali che eruttano e strade dell’antica Roma dove, come in un presepe a grandezza naturale, si passa dal giorno alla notte e dalla notte al giorno. Ma forse è il contesto a rendere ancora più incredibile Las Vegas: non siamo vicini ai ritmi sfrenati della West Coast o al lusso moderno della Florida, bensì in mezzo a un grande Stato – il Nevada – dove quasi tutti gli abitanti sono concentrati nella metropli del casinò, e per il resto in gran parte c’è un deserto arido, caldissimo, opprimente. Ma ancora più in là ci sono i grandi parchi americani, che custodiscono alcuni tra i luoghi più belli e suggestivi del pianeta. Quasi casualmente calata mezzo al grande Ovest, in altre parole, la più artificiale delle città umane è circondata da ogni parte da opere stupefacenti della natura, modellate in milioni di anni, pazientemente, granello dopo granello. La più improbabile delle basi per itinerari in grado di mozzare il fiato e far battere forte il cuore.

Zion National Park e Bryce Canyon National Park

Lo Zion National Park e il Bryce Canyon National Park sono tra le mete più vicine, nello Utah. Due parchi incentrati sui canyon, ma molto diversi tra loro: lo Zion è una lunga gola profonda 800 metri, circondata da grandi formazioni rocciose a picco, su cui ancora oggi si può leggere la storia di questo luogo dove ogni nome riecheggia la Bibbia e i costumi dei pionieri mormoni. I picchi dei Tre Patriarchi, la Gole di Zion, l’East Temple, la Sentinella si colorano di rosso e bianco per fare da ideale cornice a un autentico paradiso per gli escursionisti, con una fauna e una flora ricchissime che letteralmente esplodono durante l’estate, ma che sanno essere davvero suggestivi anche d’interno. Il Bryce Canyon, invece, è più lontano dai grandi centri abitati, ha una superficie più ridotta e a dire il vero non è nemmeno un canyon, quanto piuttosto un grande anfiteatro nato dall’antichissima erosione di un esteso altipiano. Ma qui il lavorio del vento, del ghiaccio, dell’acqua ha dato origine ad autentici capolavori: si chiamano hoodos o “camini delle fate” e sembrano quasi alti pinnacoli di sabbia bagnata dorata, rossa e arancio, fino al bianco, alti anche una trentina di metri. E alla sera inizia un altro spettacolo: il giorno spegne i colori vivacissimi degli hoodos ma la notte accende le stelle, uno spettacolo straordinario grazie alla mancanza di luci nelle vicinanze, l’altitudine e l’aria particolarmente tersa: si calcola che, quando non c’è la luna piena, si possano distinguere qualcosa come 7.500 astri diversi.

Bryce Canyon

Antelope Canyon

L’Antelope Canyon, vicino a Page, in Arizona, è un canyon slot, cioè una strettissima gola formata dalle infiltrazioni dell’acqua attrverso la roccia. Siamo in piena terra Navajo, e c’è bisogno delle guide native per visitare i tratti dove può passare una persona, anche perché le inondazioni improvvise possono essere piuttosto frequente: non è facile fare fotografie – la luce qui è molto capricciosa – ma in compenso l’esperienza diretta è qualcosa di strepitoso, con le rocce multicolori modellate con delicatezza incomparabile dalle mani della natura. A poca distanza si trova invece il secondo lago artificiale degli Stati Uniti per estensione, il Lago Powell, con più di 3.000 chilometri di coste all’interno della Glen Canyon National Recreation Area. Lone Rock, Wahweap Bay e lo stupendo Rainbow Bridge sono solo alcuni dei landmark più interessanti di questa immensa area molto adatta anche alla pratica degli sport acquatici, oltre all’immancabile escursionismo e ai giri in battello, davvero suggestivi.

Antelope Canyon

Monument Valley

Dove si respira davvero aria di Far West, però, è la Monument Valley: lo scenario dei grandi capolavori di John Ford, oggi attraversato dalla Highland 163, sempre nel pieno delle terre Navajo, dove le butte e le mesas – le caratteristiche conformazioni rocciose “a capello” con i sottili camini ai lati – appaiono come custodi solitari di un immenso pianoro, a ben 70 chilometri dalla cittadina più vicina. Il vero e più noto “cuore” della Monument Valley è di 13 chilometri quadrati – un’area tutto sommato di ridotta estensione – che hanno definito un intero genere, il film western, e consacrato anche nel nostro immaginario l’aspetto più selvaggio della frontiera.

Monument Valley

Grand Canyon

Lo spettacolo più incredibile, però, è sicuramente quello offerto da quelli che gli indiani Opi che vivevano qui chiamavano Ongtupqa e i Navajo Tsékooh Hatsohi: il Grand Canyon, scavato dal fiume Colorado nel nord dell’Arizona, per una lunghezza di 446 chilometri (circa due terzi del Po), una larghezza di 29 chilometri e una profondità che arriva a sfiorare i 2000 metri: un’immensa ferita che il fiume ha lentamente scolpito nell’altopiano, il Colorado Plateau, qualche milione di anni fa. La prima volta che si vede il Grand Canyon le parole non bastano, perché è uno degli spettacoli più straordinari che la natura sia in grado di offrire su questo pianeta: lo si osserva e basta, mentre i nostri miseri occhi umani cercano di comprenderne le dimensioni. La seconda impressione è quella di un diffuso misticismo, come se ci si trovasse al cospetto di qualche divinità primordiale, antica quanto la Terra stessa: e in effetti i Nativi Americani hanno colonizzato per migliaia di anni il canyon, considerato da molte tribù (come i Pueblo) un luogo sacro, meta di pellegrinaggi. La storia degli Europei – e i pionieri americani – da queste parti è invece sorprendentemente recente: i primi a vederlo furono nel 1540 gli spagnoli guidati da Garcia Lopez de Cardenas, agli ordini del conquistador Francisco Vasquez de Coronado, alla ricerca delle Sette Città di Cibola (in realtà poi rivelatisi dei miseri insediamenti senza alcuna ricchezza); poi per quasi tre secoli nessuno vi rimise piede, a parte occasionali missionari, fino agli anni ’50 del diciannovesimo secolo. E cominciò a nascere il mito di questo luogo spettacolare, che dà il meglio di sé sia quando si raggiunge il fondo del canyon, e guardando verso l’alto e si vedono soltanto immense distese di roccia striata, sia quando si ha l’occasione di sorvolarlo, con un elicottero o un aereo privato, per sentirsi – se possibile – ancora più piccoli.

Parti alla scoperta dei grandi parchi dell’Ovest con un Viaggio Boscolo.

Grand Canyon
Viaggi che potrebbero interessarti
I grandi parchi del West

11 giorni da 4,900.00 € a persona

I grandi parchi del West

Le Tappe: Los Angeles, Grand Canyon, Monument Valley, Lake Powell, Bryce Canyon, Las Vegas, Sequoia National Park, San Francisco.

11 giorni attraverso le icone dell’Ovest americano, visitando luoghi imperdibili come Los Angeles, il Grand Canyon, la Monument Valley, Lake Powell, il Bryce Canyon, Las Vegas e San Francisco.

Vedi itinerario