“L’Islanda era un paesaggio ambito”, racconta la nostra viaggiatrice di oggi, Roberta, ricordando il viaggio intrapresa da sola qualche anno fa nella terra di ghiaccio e di fuoco, alla ricerca della propria natura. Poco dopo infatti aggiunge, “dove c’è poca presenza umana e la natura è protagonista, riesci a entrare in contatto con te stesso”. La musica porta lontani. E così è stato per Roberta, che ascoltando i dischi dei Sigur Rós, band formatasi proprio nella capitale Reykjavìk, ha iniziato a viaggiare in una sua Islanda immaginata, “Se i testi di quelle canzoni, in una lingua incomprensibile, hanno valicato i confini della loro terra per arrivare a noi, vuol dire che sono stati condizionati dal luogo in cui sono stati creati”.
Per questo ha deciso di partire, per vederli da vicino: panorami lunari, rocce allo stato puro, scorci di fiordi, cielo terso e spiagge vulcaniche, il dorso di una balena che spunta dall’acqua e animali fiabeschi come le pulcinelle di mare.

“In Islanda la natura è un abitante. Ti accoglie ma ti avverte se per esempio un fiume è percorribile o meno. È come se dovessi chiederle il permesso”. Un giorno, fuori da un ghiacciaio trova una cartolina, sopra c’è scritto, – Se hai perso il tuo cuore, puoi ritrovarlo qui.

“La natura ha tratti così forti che anche la gente del posto, pensi, debba replicarli. Invece c’è una mitezza, le persone qui hanno imparato che la forza non richiede la forza”. Una sera Roberta assaggia l’Iceland Moss, un infuso di erbe preparato dalle mani di una donna del posto, “Tutti ti offrono qualcosa di caldo”, dice.

Un pomeriggio, a offrirle un tè caldo, una comoda poltrona e un giradischi, sono quelli del negozio di dischi 12 Tonar. Un piccolo salotto retrò, dove immergersi con le cuffie in mondi sonori. Un altro pomeriggio invece, vede apparire tra banchi di nebbia una fila di casette di legno colorate. Fa qualche passo e si ritrova in un baretto di pescatori, dove sfogliando i quotidiani locali legge le notizie del giorno come fossero pagine di un grande romanzo di viaggio.

Proprio come la protagonista di un romanzo nordico, Roberta intraprende un sentiero sul promontorio di Dyrhólaey, sulla costa sud. Alla fine del cammino si ritrova su una scogliera, qui a picco, quasi a emergere dall’acqua, c’è un grande faro. Un finale di camminata, e di storia, bellissimo.
Se vuoi dare inizio alla tua storia islandese, cerca qui uno dei Viaggi di gruppo organizzato In Islanda di Boscolo.