Viaggiare in Marocco significa entrare in un mosaico di mille colori, un universo pieno di ricchezze da cui lasciarsi incantare. Con lo speciale “Tutti i colori del Marocco” ti portiamo alla scoperta delle sfumature che rendono questo paese così unico, in un viaggio tra i suoi paesaggi, le sue città, le sue tradizioni.
Chi pensa che il Marocco sia solo deserto, al suo arrivo rimarrà piacevolmente sorpreso di scoprire che uno dei colori dominanti del paesaggio è il verde. Foreste rigogliose ricoprono un quinto della superficie del paese, mentre le sue città sono costellate di parchi e giardini rilassanti e ben curati.
La vegetazione del Marocco è estremamente varia: si passa dai tipici arbusti e ulivi della macchia mediterranea nella costa del Nord, a pini, abeti e querce sui pendii dell’Atlante, fino alle lussureggianti oasi di palme, ai cactus e alle agavi del deserto.
Il verde è un colore che ricopre un importante significato nella cultura marocchina: il punto di partenza ideale per il nostro viaggio tra i colori del Marocco.
Il tè alla menta
È impossibile lasciare il Marocco senza aver assaggiato almeno un bicchiere di tè alla menta, vera e propria bevanda nazionale che i marocchini consumano in grandi quantità e in ogni occasione. Che sia per festeggiare un successo, per accogliere un ospite o semplicemente per passare una serata in compagnia, il thé à la menthe viene regolarmente servito con un preciso cerimoniale, e rifiutarlo sarebbe un gesto scortese. Per prepararlo si utilizzano tè verde cinese, foglie di menta fresca e molto zucchero: il risultato è un delizioso infuso che a causa del suo colore torbido è soprannominato “il whisky marocchino”.

Rabat, la città verde
Rabat, la capitale del Marocco, non è solamente una metropoli moderna ed europea, ricca di storia e Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Soprannominata “il Giardino di Allah”, è una città piena di spazi verdi fondata sull’ecosostenibilità, in cui è facile rilassarsi nella natura o praticare sport all’aria aperta. Dal giardino andaluso della Kasba degli Oudaïa, al Jardin d’Essais Botaniques e ai giardini botanici di Bouknadel, fino alla foresta Ibn Sina e allo zoo della città, lo spirito ecologico di Rabat è visibile in ogni suo angolo.

Riad: i giardini nascosti
Un’opportunità unica in un viaggio in Marocco è quella di soggiornare in un riad, una delle abitazioni tipiche delle nobili famiglie di un tempo, oggi ristrutturate e dedicate in larga parte ad accogliere visitatori stranieri. La parola riad deriva dal termine arabo per “giardino”, ed infatti al di là delle sue mura è sempre possibile trovare un cortile interno con eleganti e curati giardini in stile arabo-andaluso, abbelliti da piante, fontane e decorazioni. Un’oasi del silenzio per sfuggire alla frenesia delle labirintiche medine marocchine.

Palmeti e oasi nel deserto
Sembra un paradosso, ma è proprio nel deserto che nasce e fiorisce la pianta più importante per la cultura marocchina: la palma da dattero. Si tratta di un albero fondamentale per le popolazioni che abitano il Sahara, tanto che arabi e berberi lo considerano sacro: i datteri sono da millenni un alimento essenziale per i popoli del Nord Africa, e dalle sue foglie alla sua linfa tutto di questa pianta viene utilizzato. Le oasi di palme lungo le valli del Draa e del Dadès sono la base dell’economia locale, oltre che uno degli spettacoli più mozzafiato che è possibile ammirare nel deserto del Marocco.

Verde, il colore dell’Islam
Il verde in Marocco non è solo predominante nei suoi paesaggi, ma riveste anche un profondo significato simbolico. Si tratta del colore dell’Islam, un colore sacro poiché rappresenta il paradiso: questa parola in lingua persiana ha anche il significato di “giardino”, e i giardini sono cari ad Allah. Testimonianze di questa importante simbologia si trovano ad esempio nel Giardino Islamico di Marrakech, che è un’allegoria del paradiso, e nel pentagramma verde presente al centro della bandiera del Marocco.
