Viaggiare in Marocco significa entrare in un mosaico di mille colori, un universo pieno di ricchezze da cui lasciarsi incantare. Con lo speciale “Tutti i colori del Marocco” ti portiamo alla scoperta delle sfumature che rendono questo paese così unico, in un viaggio tra i suoi paesaggi, le sue città, le sue tradizioni.
Il rosso è forse il colore che più di ogni altro dona al Marocco la sua atmosfera magica. Colpisce, ispira e affascina, tinge stoffe, palazzi e persino la bandiera nazionale di toni caldi e accesi.
Quando si colorano di rosso, i paesaggi del deserto e le rocce delle montagne regalano scenari particolarmente suggestivi. È il colore che accende di vita i souk con tappeti, gioielli e spezie, e che domina le imponenti fortificazioni di terra dei Berberi.
Il rosso occupa un posto di rilievo anche nella storia marocchina, e secondo la tradizione protegge dal malocchio: un componente fondamentale nel mosaico di colori del Marocco.
Marrakech, la città rossa
Caotica, frenetica, ricca di storia e teatro di varia umanità: Marrakech è una delle mete più popolari del Marocco contemporaneo, e il rosso è il colore che la rappresenta. Il soprannome di città rossa è dovuto alle spesse ed alte mura che circondano il suo centro storico, risalenti al XII secolo e perfettamente conservate ancora oggi. Merito di una tecnica di costruzione tipica del Marocco del Sud, con la terra rossa del territorio compressa, cotta al forno e mista a paglia: materiali economici che lavorati insieme formano una miscela facilmente plasmabile e resistente, che dona alla città il suo colore tipico, il rouge Marrakech.

Le Kasbah e gli Ksour di Terra Cruda
Gli edifici rossi di terra cruda costruiti con la tecnica del pisé (argilla essiccata mista a paglia) sono una vista costante nel Marocco del Sud, tra monti e valli desertiche un tempo dominate dai Berberi. I due esempi più tipici di questa architettura tradizionale sono lo ksar e la kasbah: il primo termine indica un villaggio fortificato costruito sulle pendici di una montagna, mentre la seconda era la dimora del signorotto locale, con funzioni simili a quelle dei castelli medievali. Oggi il più famoso ksar è senza dubbio quello di Aït-Ben-Haddou, spettacolare esemplare di architettura pre-sahariana utilizzato come set di tanti famosi film e serie TV, da Lawrence d’Arabia al Gladiatore fino a Game of Thrones.

I tintori di Fes
È il rosso il colore dominante quando ci si affaccia da una delle balconate che danno sulle concerie Chouwara di Fes, nell’inaccessibile quartiere in cui viene replicata un’antica arte di origine medievale. Nelle enormi vasche fumanti di tintura, i conciatori sono immersi fino alle ginocchia a mescolare pelli di mucche, cammelli e capre nella mistura di colore, un tempo ricavata da bacche e piante e oggi sostituita quasi completamente dai coloranti chimici. Se si riesce a sopportare l’odore pungente, la vista è incredibile: le pelli stese al sole ad asciugare colorano le strade del quartiere delle tinte più variegate.

I tappeti
In una passeggiata in qualsiasi souk del Marocco, a colpire l’attenzione tra profumi, sapori e prodotti di ogni tipo, è il rosso intenso e i motivi geometrici dei tappeti, di gran lunga il prodotto artigianale più conosciuto in Occidente. Un tappeto marocchino originale in lana è un cimelio ambito da ogni turista, anche per via della grande tradizione che li caratterizza. Prodotti in Marocco fin dal Paleolitico, i tappeti sono tessuti a mano dalle donne berbere, e sono un’importante fonte di sostentamento per le realtà tribali: ogni regione e ogni etnia ha il proprio stile di tessitura, e utilizza un design diverso legato alla propria tradizione.

La bandiera nazionale
Nella bandiera del Marocco si ritrovano i due colori dalla simbologia più importante: il rosso e il verde. Il pentagramma al centro è del colore dell’Islam, e le sue 5 punte rappresentano i 5 pilastri della religione islamica. Il rosso invece non ha significati religiosi, ma ha una grande importanza storica per il Marocco: è il colore associato alla dinastia alawide, che presiede il Paese dal 1631, e che ha adottato la bandiera attuale per la prima volta nel 1915. Il rosso quindi, oltre a simboleggiare la forza, l’ardore e il coraggio, rappresenta il legame di sangue che esiste tra gli alawidi e il profeta Maometto, di cui si proclamano discendenti diretti.
