È difficile definire un vero viaggiatore: il viaggio, la scoperta, la percezione del mondo sono tutte emozioni talmente soggettive che è davvero difficile riuscire spiegarle a parole. Una vacanza da soli potrebbe riuscire ad aiutarci a interpretarne il senso. Il mondo è pieno di interpretazioni e sfumature, la cui scoperta è qualcosa da affrontare da soli se si vuole davvero scoprire qualcosa del mondo e, perché no, di noi stessi. Il miglior modo per calarsi in questo viaggio nel nostro io più profondo è viaggiare da soli.
La solitudine ha mille sfumature: a primo acchito è una parola che spaventa, per quella valenza triste e negativa che ingiustamente le si dà in una società che predilige il gruppo, la compagnia, la frenesia. Ma quando andare in vacanza da soli diventa una scelta, allora i toni cupi lasciano spazio alla consapevolezza, alla maturità, alla decisione di mollare gli ormeggi che si può prendere solo quando si è pronti per affrontare quel viaggio che diventerà, qualsiasi sia la destinazione scelta, il viaggio della vita. Un viaggio che diventerà davvero lo specchio di noi stessi.
Ma ci sono vari modi per viaggiare per il mondo da soli: uno di questi, a sorpresa, è farlo in gruppo. Soli in compagnia: un controsenso possibile e di cui spesso Boscolo, proponendo itinerari e spunti di viaggio, diventa il deus ex machina. Partire per una vacanza da soli assieme ad altri che hanno avuto la stessa idea e lo stesso impulso è un modo per completarsi, confrontarsi e tornare a casa arricchiti da una conoscenza e da un punto di vista totalmente ribaltato rispetto a quello iniziale. Se la partenza è sempre una scommessa, il ritorno da un viaggio “da soli in compagnia” è un arricchimento umano e culturale senza precedenti, una cassa di risonanza di curiosità e scoperte condivise con sconosciuti che, con un po’ di fortuna, presto chiameremo amici. Ma per viaggiare per il mondo assieme a un pugno di compagni di viaggio che hanno avuto il nostro stesso ardire, impulso e una discreta dose di follia, servono poche ma fondamentali istruzioni. Noi di Boscolo, esperti nel mettere assieme compagini di viaggiatori consapevoli e coraggiosi, cercheremo di riassumervele qui sotto. Fate spazio nella memoria, nella vostra individuale e in quella del telefonino: si parte!
Scegliete una meta consona
Per iniziare a viaggiare da soli, la prima regola è procedere per piccoli passi: sono quelli che vi porteranno più lontano. La prima discriminante per apprezzare un viaggio “al buio” con un gruppo ben assortito ma composto (alla partenza almeno!) da perfetti sconosciuti senza sentirsi perduti o provare immediatamente rimorso o nostalgia della quotidianità che ci si è lasciati alle spalle, seppur per poco tempo, può essere la lingua. Per questo vi suggeriamo, per la vostra prima volta, di non strafare nel prender le misure di quello che il vostro personale bagaglio culturale concede all’improvvisazione e a quel piccolo ingrediente di follia che un viaggio da soli di solito contiene.
Il nostro consiglio, se siete alla vostra prima volta, è quello di individuare dove viaggiare da soli in Italia: il Belpaese infatti offre infinite scelte e sfumature per mettersi alla prova in un gruppo mai visto prima ma tarato su affinità personali e riaffermare la propria identità in posti che si visitano per la prima volta. Dalle passeggiate intimiste sulle Dolomiti, ai magnifici e rilassanti specchi d’acqua che sono i nostri laghi che tutto il mondo ci invidia, dalle città d’arte alle morbide colline del Chianti fino alle spiagge del Salento, ci sono mille itinerari da costruire e su cui intessere una rete infinita di nuove conoscenze basate su una chiacchera casuale nata da un interesse in comune con i nostri nuovi compagni di viaggio. Questi itinerari, facili ma altrettanto indimenticabili, sembrano essere fatti apposta per creare una base solida di sicurezza e nuove amicizie da cui partire per ampliare e approfondire la conoscenza del mondo, di se stessi e dell’altro.
Non c’è niente di meglio del diventare amici durante un tour enogastronomico in una delle innumerevoli cantine italiane o durante una gita in barca nelle isole del Golfo di Napoli o con una passeggiata a cavallo in una Maremma che sembra America. Le altezze e le emozioni del trenino del Bernina o i tramonti ammirati da un trabucco abruzzese o dai pendii scoscesi di Erice mentre il sole affonda tra le Egadi possono farci vincere qualsiasi timidezza, remora o sovrastruttura e farci sentire cittadini del mondo, una parte indispensabile di un tutto che parla la nostra stessa lingua ed è mosso dalla nostra stessa sete di conoscenza. Per Boscolo essere il collante di questa miriade di sentimenti individuali e far nascere gruppi non solo di turisti, ma di futuri amici è, da sempre, un privilegio e un vanto: entrate a farne parte e non ve ne pentirete!

Evitate i cliché
Quando si sceglie tra i viaggi da fare da soli, la prima tentazione a cui non cedere è quella di scegliere le mete più battute e più commerciali. Se si decide di viaggiare da soli significa che si è pronti a uscire dalla propria comfort zone o che qualcosa ci spinge ad alzare l’asticella del quotidiano. Non troveremo quindi la risposta alle nostre domande più intime tra la folla del Louvre o nei full moon party in Thailandia o nei musei delle cere londinesi. Non saranno gli autobus turistici, quelli rossi a due piani che riassumono in due giri i misteri delle grandi città, ad appagare i nostri desideri di conoscere il mondo assieme ad altri viaggiatori esigenti come noi. Non dobbiamo avere paura di trovare la chiave adatta per viaggiare per il mondo: di solito la formula giusta è quella che ci somiglia di più, dobbiamo solo imparare ad ascoltarci. Se poi abbiamo la fortuna di avere selezionato e, a modo nostro in questo incontro di solitudini e scelte, creato un gruppo mosso dalle nostre stesse pulsioni e curiosità, metà del viaggio è già riuscita e ci farà sentire capiti e meno soli: nessuno come un viaggiatore in piena sintonia con l’altro è in grado di generare sintonie e affinità altrettanto intense. Se siamo amanti del mondo anglosassone, per esempio, potremmo iniziare preferendo Dublino a Londra: non è certo per fare una classifica tra due città parimenti magnifiche ma per trovare una chiave di lettura diversa e inedita delle nostre pulsioni.
Partendo da qualcosa di più insolito rispetto agli itinerari turistici più battuti sarà più facile scambiare due parole con il nostro vicino di posto in aereo o in pullman: hai visto questo? Hai letto questo? Cosa ti ha spinto qui? Dalla curiosità più vicina alle nostre inclinazioni nasceranno legami indissolubili con luoghi e persone che erano, prima, soltanto accennati se non addirittura taciuti in noi. Da un timido impulso, da un passo incerto mosso da soli, si dipanerà davanti a noi la strada che porta al mondo, accompagnati da persone che la pensano esattamente come noi, mossi dagli stessi sentimenti e dalla stessa bramosia di conoscenza: dei veri e propri compagni di viaggio. Voi, viaggiatori solitari accompagnati in gruppi di anime affini, vi meritate soprattutto il blu cobalto delle maioliche dell’antica Persia, i silenzi di Petra, le placide acque del Volga: le foto turistiche sotto ai neon da cartolina lasciatele a chi non ha mai avuto il coraggio di osare, a chi equipara la buona cucina agli all you can eat, a chi pensa che i viaggi da soli siano soltanto la fine, e non l’inizio, di un nuovo percorso.

Scegliete la sicurezza
Se si pianificano le vacanze da soli, la prima regola è avere la testa sgombra da ogni preoccupazione: anzi, spesso, proprio il desiderio di alleggerirsi da una contingenza, dallo stress o più banalmente dal lavoro è la molla che ci spinge a partire. Un salto nel buio liberatorio, sì, ma che va fatto in tutta sicurezza per poterselo godere appieno: per questo fare parte di un gruppo può assorbire le ansie di avere tralasciato qualcosa e dare quel senso di protezione in più. Non sia mai che davanti al misticismo di Varanasi o navigando tra i fiordi di Norvegia, in tutti quei luoghi dove le tradizioni sono ancora vive come una seconda pelle, qualcosa possa rovinare la mimesi con essi. Se si parte da soli, lo scopo è proprio quello di sentirsi viaggiatori ancor prima che turisti: questo succede solo lasciando alle spalle, o delegando, tutte le preoccupazioni relative alla sicurezza, alla sanità e al contegno da tenere in posti diversi e a noi sconosciuti. Per questo è importante fare parte di un gruppo anche quando si viaggia soli, per seguire e condividere il ritmo, le indicazioni, le regole necessari a calarsi in contesti che richiedono, a seconda della destinazione scelta, attenzione e rispetto.
Viaggiare richiede precauzioni specifiche e declinate sulle destinazioni prescelte, una preparazione attenta, qualche volta un’assicurazione medica o documenti speciali da preparare accuratamente alla partenza: sapere che in questo non siamo davvero soli, ma in compagnia e seguiti da un capogruppo, ci solleva e ci permette di goderci solo il bello del viaggio. In questo modo gli imprevisti di cui bisognerebbe tenere conto nei viaggi da soli non ne rovineranno il percorso con spiacevoli fuori programma che bisogna sempre mettere in preventivo quando si ha a che fare con luoghi o culture diverse. È in queste circostanze che il motto “l’unione fa la forza” acquista valore: l’essere in qualche modo accompagnati e guidati in gruppo aiuta a superare la paura e l’inesperienza, sentimenti normali in ogni partenza. Il gruppo, anche se composto da singoli individui, sdrammatizza, attenua e protegge, crea complicità e fiducia e aiuta a superare le paure della prima volta. Affrontare ogni primo passo in compagnia con la preparazione adeguata è quindi la chiave di volta per trasformare un viaggio in un’esperienza indimenticabile, purché sicura. Poi, a seconda della destinazione prescelta, i fermenti lattici, una buona protezione solare, un repellente e un’assicurazione medica faranno il resto!
Pianificate con cura
I viaggi da fare da soli sono infiniti, e purtroppo superano di gran lunga il tempo che, in una vita sola, si ha per farli. Abbiamo già menzionato qualche riga più su l’importanza di scegliere una destinazione che ci rappresenti e ci appaghi, senza fermarci alle soluzioni più facili e turistiche. Una volta stabilito il dove, è necessario studiare in anticipo come godersi appieno il posto e il momento: per questo la pianificazione è importante, e deve essere studiata giocando sul giusto equilibrio tra rigore e flessibilità. Affidarsi a specialisti del viaggio aiuta a combinare i ritmi delle visite e delle soste e farlo con un gruppo che si muove sulla stessa lunghezza d’onda aiuta a non perdersi nessun dettaglio delle destinazioni scelte: sincronizzare i nostri tempi individuali con quello degli altri porta alla perfetta armonia nei tempi dedicati alle visite e al relax. Il tempo individuale si fonde nella cassa di risonanza di quello del gruppo, orchestrato da una guida esperta, e il tempo libero che ci permetterà di soffermarci languidamente in un’opulenta sala da the viennese, lascerà il passo alla frenesia delle visite e degli orari di apertura e chiusura dei musei di Madrid o San Pietroburgo con grande naturalezza.
La vera arte del viaggiare sta nel trovare la giusta formula tra le pause rigeneranti e il rigore delle visite, in modo da non lasciare indietro nessun highlight imperdibile. Se si ha la fortuna di fare parte di un gruppo di viaggiatori esperti come noi darà quasi al viaggio una dimensione di profondità tridimensionale: i loro consigli, i loro ritmi, i loro commenti e suggerimenti sono meglio di qualsiasi manuale o guida. Quando il viaggiare da soli assume una dimensione corale è un’emozione unica. Per questo vale sempre la pena portare con sé un diario o un quaderno bianco: sarà incredibile, al ritorno, scoprire quante pagine si siano potute riempire (nuovi numeri di telefono a parte) di emozioni e note in questo sapiente equilibrio tra studio e improvvisazione, itinerari e passeggiate, solitudine e compagnia, chiacchiere e letture esperte. Imparare ad ascoltare con le orecchie, con il cuore e con i sensi, è una parte integrante e fondamentale, forse la più bella, del viaggiare da soli in compagnia.
