In Austria ci sono molte cose da vedere, molte cose che non ci sono più ma che sono rimaste nell’aria. La fine dell’Ottocento è stata l’età dell’oro del pittore Gustav Klimt, del compositore Gustav Mahler, del padre della psicoanalisi Sigmund Freud e dello scrittore Stephen Zweig, autore di grandi biografie e di una serie di racconti da cui è stato tratto il film Grand Budapest Hotel. Proprio Zweig, nel libro “Il mondo di ieri”, ha scritto: “Se tento di trovare una formula comoda per definire quel tempo che precedette la prima guerra mondiale, il tempo in cui sono cresciuto, credo di essere il più conciso possibile dicendo: fu l’età d’oro della sicurezza”. Un viaggio in Austria è così anche un viaggio in quell’epoca che ha ispirato uomini e opere passate alla storia. Opere e ispirazioni tutt’ora rimaste nelle strade, nei palazzi, nei caffè. Accomodiamoci.

Accomodiamoci al Cafè Central di Vienna, aperto nel 1876 e che ancora oggi accoglie i clienti in un salone imperiale, dalle volte a crociera, all’interno di un palazzo costruito in stile neorinascimentale toscano. Sempre Stephen Zweig, a proposito di Vienna, ha scritto: “Il miglior centro di cultura per ogni novità rimaneva tuttavia il caffè”, un’istituzione insomma, “dove ogni cliente ha il diritto di starsene per ore a discutere, a scrivere, a giocare alle carte e divorando soprattutto un illimitato numero di giornali e riviste”

Da divorare al Cafè Central ci sono anche buonissimi dolci, come il Kaiserschmarrn, che in tedesco significa “frittata dolce dell’imperatore”, servita con confettura di mele, di mirtilli o di ribes. Da gustare a occhi chiusi, sognando tutti gli incontri che si sono tenuti in questo luogo storico. Immaginiamo che Gustav Mahler, tra gli habitué del Central, abbia detto proprio qui, “Una sinfonia deve essere come il mondo. Deve contenere tutto”. E che sempre qui Freud abbia dato la sua visione del mondo, “Nell’impossibilità di poterci veder chiaro, almeno vediamo chiaramente le oscurità”. E, infine, immaginiamo che allo stesso tavolino dove sediamo noi, Klimt abbia raccontato del suo non riuscire a vedersi, “Di me non esiste alcun autoritratto. M’interessano piuttosto le altre persone, specie se di sesso femminile”.

Usciamo dal Cafè Central e andiamo a incontrare una delle donne dipinte da Klimt alla Galleria austriaca del Belvedere dove è esposto Il Bacio. Un suo autoritratto possiamo invece trovarlo al Burgtheater, il teatro di corte. Qui infatti ha riprodotto l’antico teatro di Taormina, il Globe di Londra e una scena finale del Romeo e Giulietta di Shakespeare, tra i protagonisti ritratti sullo sfondo c’è proprio lui.

Da Vienna spostiamoci a Salisburgo, esattamente al terzo piano del palazzo in Getreidegasse n.9. E spostiamoci ancora un po’ indietro nel tempo, al 27 gennaio del 1756. In quella data, a quest’indirizzo, nacque Wolfgang Amadeus Mozart. La sua casa è ancora aperta, oggi è il Mozarteum, il museo dove poter ammirare il suo primo violino, il pianoforte e i suoi manoscritti originali.
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