Sei interessato alla destinazione?

Indietro

Cosa vedere a Capri: 15 luoghi imperdibili da visitare

Vista da terra, da quella felice falce sul mare che è il Golfo di Napoli, il profilo di Capri è quello di una formosa donna distesa sul fianco, e si sa, fin dall’antichità le donne formose erano simbolo di bellezza e abbondanza, due caratteristiche facilmente ritrovabili a Capri, oggi come ieri. Scopri con noi cosa vedere a Capri e lasciati rapire dall’eterna bellezza di questa isola.

Capri

Tre Faraglioni a guardia di Capri


Sentinelle dell’isola, alti sassi che sussurrano parole al mare, i tre faraglioni, simbolo di Capri giocano incessantemente col vento che qui soffia fresco quasi ogni giorno. Una foto con essi alle spalle è la prima cosa da fare a Capri e la miglior cartolina che un turista può portare a casa: Instagram ne è testimone. Il nome deriva dal greco faros che, come si può intuire, significa faro: su di essi venivano accesi dei fuochi per segnalare la rotta ai navigatori. I loro nomi sono: faraglione Stella, attaccato all’isola e alto 109 metri; di Mezzo, il più celebre per la galleria naturale che lo attraversa; e faraglione Scopolo, alto 104 metri e sul quale vive una specie unica, la lucertola azzurra, un rettile che deve il suo colore al mimetizzarsi con le onde. Sembra uscita dal film Avatar e forse è giusto così: dall’Imperatore di Capri con Totò agli spot di Dolce & Gabbana, quante volte i Faraglioni han fatto da set cinematografico?

Capri

La Grotta Azzurra: un tuffo dove l’acqua è più blu


Una delle cose che colpisce quando si è intenti a visitare Capri è l’infinita quantità di sfumature del mare che la circonda. Si va da colori artici, di un azzurro che improvvisamente scivola nel color ghiaccio, ai profondi blu oltremare che solitamente associamo alle pitture gotiche. È stupefacente, eppure è poca cosa rispetto allo spettacolo che offre la Grotta Azzurra. Le sue cristalline acque color acquamarina erano conosciute fin dall’antichità, tanto da essere uno dei ninfei più amati dall’Imperatore Tiberio come testimoniano alcune sculture ritrovate nella grotta e oggi custodite nella Casa Rossa di Anacapri. Dopo essere stata dimenticata e declassata ad antro infestato da demoni e spiriti maligni, il 18 aprile del 1826 venne riscoperta da una spedizione guidata dal poeta August Kopish. Subito divenne una meta del Grand Tour per i viaggiatori dell’Ottocento, e da allora il suo mito non conosce fine.

Capri

Monte Solaro a un passo dall’immensità


Capri è mare, mondanità, shopping e sapori, ma cosa visitare a Capri se si ha voglia di passeggiate panoramiche? Le alternative non mancano e il Monte Solaro è una di queste. Con i suoi 589 metri è il più alto punto panoramico di Capri da cui si gode di una vista a 360° dell’isola e non solo. Da qui si possono ammirare la vicina Ischia e le isole dei Galli, la Penisola Sorrentina, e l’intero Golfo di Napoli. Il percorso è ben segnalato e parte dalla piazza della Pace di Anacapri e richiede un’ora di cammino attraverso un facile sentiero. In alternativa si può salire in seggiovia e fare una divertente passeggiata aerea di 12 minuti. Scendendo dal monte è consigliata una deviazione verso Cetrella e la sua chiesa, un luogo poco battuto dai turisti dove lo spirito incontra la natura.

Capri

Passeggiate capresi: Via del Pizzolungo


Cosa fare a Capri quando si decide di scappare dalla pazza folla? Le passeggiate non mancano e quella di Pizzolungo è sicuramente una delle più affascinanti. Lungo la via si scopre il mondo di profumi della macchia mediterranea, un estasiante alternarsi di essenze di pino marino e limoni accompagnati dall’eco delle onde. Da qui si possono ammirare tranquillamente i faraglioni. D’obbligo è una deviazione dal sentiero principale per giungere all’Arco Naturale, una formazione rocciosa alta 20 metri e larga 12 nata dall’instancabile lavoro di erosione di salsedine e vento che gli han donato la perfetta forma arcuata. Lungo il sentiero si passa sopra Punta Masullo dove uno dei più grandi scrittori del Novecento, Curzio Malaparte, costruì la sua rossa villa, un esempio superbo di commistione fra natura e architettura nonostante la particolarità della sua dimora.

Capri

Passeggiate capresi: il Sentiero dei Fortini


Per chi ha voglia di una lunga passeggiata c’è un sentiero trekking molto spettacolare che collega i fortini militari di Pino, Mesola e Orrico. È impegnativo, richiede dalle tre alle cinque ore di cammino ed è ben segnalato con numerose informazioni sulla flora e la fauna. L’affascinante trekking fra le torri di avvistamento capresi si sviluppa in un tratto che va all’incirca dalla Grotta Azzurra al Faro di Punta Carena. Furono costruite durante la prima decade dell’Ottocento dalle truppe inglesi e i francesi che si contendevano l’isola nel periodo napoleonico. Posti fra insenature e pinete, raggiungibili attraverso delle scalinate, furono costruiti con una spessa muratura a secco per resistere ai colpi dei nemici; spesso presentano una cisterna sotterranea in cui convogliare l’acqua piovana. Oggi fortunatamente hanno perso la loro valenza militare, ma restano delle sentinelle di avvistamento per godere di rossi tramonti e degli spettacoli della natura.

Capri

Tutti in Piazzetta, il salotto di Capri


Nota come il Salotto del Mondo per gli stranieri, o la Chiazza, in dialetto, ma, toponomasticamente parlando, la Piazzetta di Capri ha anche un nome: Piazza Umberto I. Impossibile visitare Capri senza passarci: è d’obbligo fermarsi almeno per un caffè o una fresca limonata. Non bisogna stupirsi se all’improvviso si nota al tavolo affianco qualche testa coronata, qui passa di tutto: tycoon, parvenu, star di Hollywood, modelle e avventurieri, il fascino di Capri è anche in questa strana fauna isolana che la abita. Ovviamente la sera dà il meglio di sé, quando i turisti mordi e fuggi tornano sulla terra ferma, qui si beve qualcosa prima di abbracciare la mondanità degli epici piano bar che vivacizzano le notti capresi. Da la Chiazza si può ammirare l’ex Cattedrale di Santo Stefano con il suo campanile stranamente distanziato dall’edificio principale e il punto di raccordo prima di iniziare a passeggiare fra i vicoletti capresi ricchi di botteghe.

Capri

La bianca Certosa di San Giacomo


Cosa vedere a Capri se si è affascinati dall’architettura sacra? La Certosa di San Giacomo è una splendida meta per gli appassionati d’arte. Fondata sul finire del Trecento, durante la sua storia ne ha viste di tutti i colori: incendiata e saccheggiata dai pirati turchi nel Cinquecento, dopo essere stata ristrutturata dai padri Certosini è divenuta ospizio e poi un carcere. Oggi è un Liceo Classico. Le sue morbide e bianche volte sono uno splendido esempio di architettura locale. Oltre la chiesa, magistralmente affrescata da due pittori tardo barocchi napoletani, Diodato Vespiniani e Francesco Mottola, e impreziosita dalle tele di Nicola Malinconico, il complesso si distingue per il Giardino del Priore, una sorta di giardino segreto dove si coltivano erbe aromatiche, il Chiostro Grande, che era il cuore della vita monacale racchiuso da uno splendido porticato in pietra calcarea e il Chiostro Piccolo realizzato in epoca Rinascimentale utilizzando per il suo porticato delle colonne in marmo e capitelli medioevali.

Capri

Chiesa di San Michele Arcangelo, il Paradiso Terrestre è ad Anacapri


Visitare Capri significa tuffarsi nella mondanità della piazzetta, ma anche nel versante più discreto e silenzioso dell’altro comune dell’isola, Anacapri. Anche se meno celebre, è qui il Paradiso Terrestre. Nulla di trascendentale, anche se un rapporto col divino c’è. Per metterci piede bisogna entrare nella monumentale Chiesa di San Michele Arcangelo dove fa bella mostra di sé al centro dell’edificio a pianta ottagonale lo splendido pavimento maiolicato raffigurante, appunto, il Paradiso terrestre e peccato originale, opera settecentesca di Leonardo Chianese. Realizzato con riggiole in maiolica, è ispirato a un dipinto del Solimena, ma risente anche un’avventurosa influenza dei racconti di viaggio in terre esotiche, e delle nature morte molto in voga in quegli anni. Dall’alto della cantoria è possibile ammirare l’opera in tutta la sua bellezza.

Capri

Casa Rossa, la culla dell’eclettismo caprese


Sempre ad Anacapri è possibile avventurarsi nella Casa Rossa, un originale edificio, un tempo dimora del colonnello americano John Clay MacKowen, totalmente dipinta in un inconfondibile rosso pompeiano. Anche se il colonello amava collezionarvi reperti archeologici di varia provenienza, architettonicamente parlando, la casa ha poco dell’antica Pompei, è più un eclettico assembramento di diversi stili come testimonia la strana merlatura che la rende simile a una fortezza. La villa si sviluppa dalla centrale Torre Aragonese, e saluta i suoi visitatori con l’iscrizione greca: “Kaire o polita apragopoleos” ovvero “Salve cittadino del paese dell’ozio” a testimonianza dello spirito di cultura e piacere che pervadeva l’isola in quegli anni. Fra le meraviglie della sua collezione vi è un tesoro nascosto dal mare per secoli: le sculture di un Poseidone e di un Tritone rinvenute nel 1964 sul fondale della Grotta Azzurra.

Capri

Villa San Michele


Altra perla di Anacapri è Villa San Michele, in cui visse e di cui scrisse il medico svedese Axel Mounth che scelse uno dei punti più panoramici di Capri per creare - usando sue parole - "Una casa aperta al sole, al vento e alle voci del mare". Le attività principali di Mounth erano dar vita a un incredibile giardino pergolato e collezionare reperti antichi. A quelli di epoca egizia, etrusca e romana se ne aggiungevano altri provenienti dall’isola e donati spontaneamente dai contadini. Oggi è possibile ammirare al suo interno oggetti di rara bellezza come una testa di Medusa proveniente dal tempio di Venere a Roma e una tanto enigmatica quanto affascinante sfinge egizia in marmo, oggi una delle più note opere di Capri. È posta in un angolo panoramico della villa ad ammirare, per l’eternità, il paesaggio.

Capri

Villa Jovis: Urbe et Capri


Le dimore capresi fanno bella mostra di arte e reperti antichi in ogni angolo, ma cosa vedere a Capri se si è appassionati di archeologia? La risposta si trova fra i resti di Villa Jovis. Nel primo secolo d.C. l’imperatore Tiberio si ritirò proprio su questa isola e vi fece costruire 12 ville. Con un’area di 7.000 mq Villa Jovis era la sua regale dimora nonché la più estesa. Quasi a guisa del suo talento militare che lo vide protagonista in gioventù di brillanti campagne belliche per poi virare in età matura verso un prudente arroccamento dei confini imperiali, la villa era una sorta di fortificazione dalle alte mura, decorata con gli arrembanti stilemi dell’edilizia dell’Urbe. I reperti provenienti da quest’area sono oggi custoditi nel museo archelogico di Napoli.

Capri

Villa Damecuta e le sue delizie


Probabilmente questa villa doveva essere una sorta di casa delle delizie dell’antichità. Sita proprio sopra la Grotta Azzurra, ai tempi dell’imperatore vi era un passaggio che la collegava ad essa. Dagli scavi, iniziati nel 1936, è emerso che la villa doveva essere di uno sfarzo difficile da concettualizzare anche oggi, così ricca com’era di opere d’arte, stucchi, marmi e raffinate decorazioni. Anche se meno di Ercolano, Pompei e Stabia, la villa fu danneggiata dall’eruzione del Vesuvio, infatti fra le altre cose qui è stata rinvenuta della cenere vulcanica risalente al 79 d.C. Oggi il sito archeologico è inglobato in una pineta ed è caratterizzato dall’omonima Torre risalente ad epoca medievale, costruita al tempo delle incursioni saracene.

Prenota Presto Img Module - Polldaddy

Villa Lysis simbolo di raffinata decadenza


Cosa visitare a Capri se si è appassionati dell’art nouveau? Fra magia, mistero e un modo molto “virtuoso” di far rivivere i più sfrenati agi dell’antichità classica, Villa Lysis fu costruita per volere del barone Jacques d'Adelswärd-Fersen in stile liberty, non troppo distante da Villa Jovis. Tutto qui è decadenza e classicismo, in una villa che sembra fatta a immagine e somiglianza del suo committente, amante del vizio e della cultura, della lussuria e della bella vita. Gli interni sono un susseguirsi di meraviglie fra marmi pregiati, suppellettili in art nouveau, rimandi dorati legati alla Secessione viennese per toccare poi l’apice con la monumentalità plastica della statuaria greca. Uno stile eclettico ben riassunta dall’iscrizione voluta dallo stesso Fersen, "Amori et Dolori Sacrum" (luogo sacro all’amore e al dolore), che si trova a culmine dell’imponente scalinata da cui si accede alla villa.

Capri

Capri e il mare


Cosa fare a Capri, un’isola circondata dal mare? Capri offre tanto da vedere, ma sembra inutile dirlo, l’attività prima dell’isola è rilassarsi in riva al mare. Le spiagge sono piccole, fatte di ciottoli e a volte per raggiungerle bisogna scendere delle lunghe scalinate. Ma una volta che ci si è tuffati nelle sue splendide acque, il piacere tocca vette incredibili. La maggior parte degli stabilimenti balneari è a Marina Grande: qui vi sono le spiagge più adatte a famiglie con bambini e si trovano spiagge libere. Marina Piccola ha la peculiarità di affacciare sui Faraglioni, essendo protetta dal vento e molto soleggiata, qui si può fare il bagno anche d’inverno. Infine se si vuole trascorrere una lunga giornata al mare, la zona del Faro ad Anacapri è il luogo ideale, infatti è l’unico posto dove si può godere uno splendido tramonto sul mare. Non a caso i capresi quando devono andare al mare vengono qui.

Napoli

Napoli mira Capri


Capri può essere l’occasione per lanciarsi alla scoperta di altre meraviglie della Campania, come Napoli. Arrivando dal mare, si accede in città dal Molo Beverello. Subito ci si ritrova davanti al Castello del Maschio Angioino. Visitarlo è un piacere, ricca di sale e testimonianze di un’epoca in cui Napoli era capitale. Vicino al castello è la centrale Via Toledo che conduce verso Piazza del Plebiscito. Fra una tazza di caffè e qualche prelibatezza da gustare, è bello perdersi fra i sapori e i colori della città. Giunti sul lungomare è d’obbligo affacciarsi sul mare da Castel dell’Ovo. Gli amanti dell’arte troveranno a Napoli pane per i loro denti. Fra il Museo di Capodimonte, il Museo Archeologico e il Madre ce n’è per tutti i gusti, dall’arte antica fino a quella contemporanea.

Ischia

Ischia e Procida


Assieme a Ischia e Procida, Capri crea un terzetto di isole nel Golfo di Napoli così vicine ma così diverse. Visitare Capri senza approfittare di girare tra le isole vicine, è un vero peccato. Lo si capisce già dai soprannomi, se Capri è l’isola Azzurra perché dipinta dai riflessi del mare, Ischia è l’isola verde per via della sua fitta vegetazione. E Procida? È un arcobaleno grazie alle sue colorate abitazioni, un po' come avviene in tutti i borghi marinai da Rimini a Venezia, dalla Calabria alla Puglia. I collegamenti fra le isole sono attivi soprattutto d’estate, farlo in altre stagioni potrebbe richiedere uno scalo a Napoli.

Costiera Amalfitana

Costiera Amalfitana e Penisola Sorrentina


Via mare Capri dista pochissimo dalla meravigliosa Sorrento, facilmente raggiungibile in traghetto o aliscafo. Sorrento è la freschezza dell’estate e la leggerezza del bel vivere. Passeggiare fra le botteghe dei suoi vicoletti è tutto un andare incontro alla tradizione artigianale locale fatta di Limoncello, sandali in pelle e altre lavorazioni in cuoio, antichi sapori e tipiche ceramiche con i colori della Penisola Sorrentina e della Costiera Amalfitana. Altra meta imperdibile, soprattutto per i buongustai, è la vicina Nerano. C’è un motivo per cui davanti alla sua spiaggia ormeggiano Yacht provenienti da tutti il mondo. È l’elevata qualità dei suoi ristoranti. Infatti da Sant’Agata sui due Golfi fino a Nerano vi è un elevatissimo numero di ristoranti stellati dove si preparano alla perfezione pesce e i prodotti di questo prelibato angolo di terra. Il piatto regina della zona? Provate gli Spaghetti alla Nerano. Passerete il resto della vita a chiedervi come sia possibile che un semplice primo a base di zucchine possa diventare una tale prelibatezza.

Title
Subtitle